Firenze, 17 Maggio 2013 ? Di seguito trovate le considerazioni della Segretaria Generale Spi Cgil Toscana, Daniela Cappelli sull’assistenza agli anziani nelle RSA e sulle alternative sulle quali la Regione deve continuare a lavorare, secondo lo Spi Toscana, per offrire servizi in linea con i reali bisogni degli anziani e con l’evoluzione della societ?.?I punti critici evidenziati dalla ricerca dell’Agenzia Regionale sanit? sulla condizione degli anziani in Rsa meritano particolare attenzione e necessitano di interventi specifici, non fosse altro per la fragilit? delle persone a cui ci si riferisce.Siamo consapevoli che la Toscana, nel panorama nazionale, ? un esempio a cui molte altre regioni guardano, ma proprio per questo motivo ? importante che proprio nella nostra regione, oltre a salvaguardare la qualit? delle strutture, del servizio fornito e dei diritti di chi ci lavora, si lavori di pi? per incentivare risposte domiciliari e per un impulso concreto alla costruzione di strutture alternative alle RSA, strutture che favoriscano il mantenimento delle abilit? residue e che stimolino, per quanto possibile, il recupero delle abilit? in tutto o in parte perdute, che lascino le persone libere di ricevere familiari, parenti e amici, di ospitarli a pranzo o a cena, di avere a disposizione un mini appartamento da arredare con gli oggetti cui sono affezionati, di mantenersi in attivit? e quindi di cucinare, fare la spesa, andare al cinema o a teatro, di scegliere il programma che vogliono vedere in TV: certo con il necessario supporto, quando necessario.Peraltro la scelta della risposta domiciliare ? parte fondamentale degli ultimi piani sanitari e della Legge per la Non Autosufficienza Regionale (peraltro finanziata ad oggi in maniera molto opportuna, ma solitaria”, dalla sola Regione Toscana senza contributo dello Stato)Vi sono in Europa, ma anche nel nostro Paese e nella nostra regione esempi pi? che positivi che dimostrano che progetti di questo tipo, se ben congegnati, possono ospitare anche persone con elevati livelli di non autosufficienza.Non pensiamo che le RSA debbano essere abolite, ma semplicemente riservate a persone per le quali non ? possibile alcun’altra alternativa ed in questi casi siamo d’accordo con l’Assessore Marroni quando afferma la necessit? di promuovere tutti i controlli necessari perch? le persone,davvero le pi? fragili, abbiano un livello di assistenza adeguata, non siano soggette a contenzione, abbiano la possibilit? di alimentarsi in modo adeguato, sia loro garantita l’igiene personale, gli interventi di riabilitazione.Ad oggi riteniamo che esistano davvero aree di miglioramento possibili edin questa direzione sicuramente anche noi vogliamo muoverci nei tempi pi? brevi poissibili.Bene implementare l’assistenza domiciliare, bene le case della salute,bene il potenziamento delle cure intermedie, benissimo l’estensionedel ?chronical care model? a tutti coloro che hanno patologie croniche: su questi interventi abbiamo alle spalle anni di confronti con la RegioneToscana e sono sempre stati i nostri obiettivi, ma dobbiamo saper andare.La maggioranza delle famiglie oggi sono composte da una o due persone,il numero degli anziani sta aumentando in modo considerevole e siamo unadelle regioni pi? longeve d’Italia, le risorse economiche a disposizione dellefamiglie e delle amministrazioni sono sempre meno.E allora perch? non impegnarsi a sperimentare forme flessibili di alloggiper gli anziani? Alloggi che offrano un livello di assistenza differenziata in relazione ai livelli di non autosufficienza delle persone.Vi sono esperienze anche nella nostra regione di strutture sia pubbliche, siadel privato sociale che hanno mini appartamenti per anziani adiacenti ad una RSA e offrono quindi un’assistenza anche a quegli anziani che hanno livelli pi? alti di non autosufficienza.Le RSA spesso sono una scorciatoia, la risposta pi? semplice da dare:crediamo che sia una grande battaglia culturale, di civilt? e vorremmo che la nostra regione fosse, anche su questo versante, un esempio a cui guardare.”
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