Non rifiutiamo la trattativa, ma non possiamo accettare che si svolga con un coltello puntato alla gola: e dire che o si arriva ad una soluzione entro il 30 aprile o il 2 di maggio si porta i libri in tribunale suona un po’ cos. Lo ha detto Paolo Aglietti della Cgil, al termine dell’assemblea dei lavoratori del Maggio musicale fiorentino organizzata stamani dal suo sindacato e dalla Cisl per discutere della piattaforma di tagli all’ente profilata dal commissario straordinario Francesco Bianchi. Aglietti ha sottolineato che i dipendenti sono preoccupati e perplessi per le parole del Commissario, perch hanno acconsentito a molti sacrifici in questi ultimi anni per il bene del teatro, l’ultimo dei quali costituito dai 45 licenziamenti consentiti con l’accordo del 5 giugno scorso. Il sindacalista ritiene opportuna l’attivazione di un tavolo ad hoc al Mibac, e spiega che non c’ volont di dire no alla revisione strutturale del costo del lavoro chiesta da Bianchi, occorre per partire dalla riorganizzazione del lavoro piuttosto che dai tagli. Per Aglietti la disdetta del contratto integrativo formalizzata da Bianchi senza effetto, perch per averlo serve l’accordo con la controparte: finch non sar sostituito con altri contenuti che siano accettati continuer ad applicarsi. Perplessit vengono manifestate da Aglietti sui numeri del costo dei dipendenti del Maggio che ci ha comunicato il commissario, 25 milioni: a quanto ci risulta, ci sono 440 assunti stabilmente che costano 18 milioni di euro, direzione e collaboratori della direzione 1 milione di euro; non possibile che ci siano 5 milioni solo di contratti a termine. Per la Uil non pu essere richiesto ai lavoratori per il terzo anno consecutivo di rimediare ai guasti di una gestione scellerata e irresponsabile e per questo il sindacto dichiara la propria netta e forte contrariet ad individuare nel taglio dei salari dei lavoratori la misura strutturale necessaria per portare il bilancio in pareggio nell’anno in corso. (ANSA).
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