Il voto consegna a tutti risultati tanto evidenti quanto inediti. Chi si era candidato per dare un governo stabile al paese non ce l’ha fatta. Chi ha scommesso per l’instabilit? pensando di ritagliarsi un ruolo e un personale vantaggio dopo il voto si e’ in larga misura dissolto. Chi ha puntato sull’ingovernabilita ha vinto. Dall’ingovernabilita si avvantaggiano speculatori finanziari e destra politica.perde il lavoro ed il paese. Fuori discussione l’ipotesi che questi diversi interessi possano convergere in un governo di larghe intese restano poche opzioni: spetta agli eletti quelli vecchi e quelli nuovi perch? non sono pi? distinti rispetto questa responsabilit?, dire al paese se sono in grado di dare un governo ai problemi del paese o se non essendo in grado di farlo serve che la parola torni al popolo sovrano. Non ci sono vie di mezzo e non c’? tempo in mezzo. La gravita’ della crisi impone scelte chiare e risposte efficaci per parlare e agire verso la grande emergenza del paese: il lavoro e i giovani. In questo la proposta autonoma della Cgil per un piano per il lavoro ci aiuta e aiuta. D’altra parte le ricadute della crisi sul lavoro, sui redditi delle persone e delle famiglie sono molto pesanti anche in Toscana. E’ necessario un cambiamento radicale. I dati sul mercato del lavoro nascondono situazioni di potenziale disoccupazione che potrebbero esplodere nei prossimi mesi.Secondo stime IRPET si verrebbe a determinare una caduta della domanda di lavoro che, alla fine del 2013 e rispetto al 2008, di oltre 85 mila unit?.I problemi sono gravi, anche se il modello di coesione della Toscana ha saputo reagire meglio che altrove. In 4 anni sono stati stipulati oltre 50.000 accordi difensivi, estendendo la Cig a imprese prima escluse, contrattando processi di ristrutturazione complessi per salvaguardare siti produttivi e patrimonio professionale con contratti di solidariet? o intese d?anticipo sul credito bancario.Nonostante ci? i posti perduti, quelli che si perderanno e la crescente domanda di lavoro inevasa tra i giovani e le giovani toscane ci dicono che la sola dimensione difensiva non ? pi? sufficiente anche perch? la ripresa, prevista nel 2014, potrebbe non generare recupero occupazionale. Sul che fare, per il Paese e per la Toscana, la Cgil ha detto la sua, elaborando e mettendo a disposizione di forze politiche e sociali, del governo, il ‘Piano del Lavoro’.Al centro ci sono i giovani. Creare posti di lavoro e la priorit?! A questo obiettivo possono essere destinati 50-60 miliardi di euro nel triennio per tornare ai livelli di disoccupazione pre crisi. Le risorse vanno destinate principalmente al piano ?straordinario? di creazione ?diretta? di posti di lavoro (15-20 miliardi), al sostegno all?occupazione e agli ammortizzatori sociali (5-10 miliardi), ad un ?nuovo? welfare (10-15 miliardi), ai progetti operativi (4-10 miliardi) ma anche alla ?restituzione fiscale? (15-20 miliardi).Per recuperarle, si fa leva innanzitutto su una ?riforma organica? del sistema fiscale, con un ?allargamento? delle basi imponibili, una ?maggiore progressivit?? delle imposte ed una patrimoniale sulle grandi ricchezze, insieme ad un recupero ?strutturale? dell?evasione: da qui possono arrivare, come entrate, almeno 40 miliardi annui. Altri 20 miliardi dovrebbero arrivare dalla riduzione dei costi della politica e degli sprechi e dalla ?redistribuzione? della spesa pubblica. Il riordino delle agevolazioni e dei trasferimenti alle imprese pu? consentire il recupero di almeno 10 miliardi.Ci? detto occorre sapere che la crisi mondiale non lascer? nulla come prima, servono per questo scelte radicali sul governo dell?economia mondiale, sull?unit? europea, sul concetto stesso di sviluppo. Economia verde, prodotti blu, decent work, qualificazione dell?intervento pubblico rappresentano passi convincenti per battere la recessione. Senza con ci? abbandonare quel che di buono abbiamo realizzato. Eccellenze come la siderurgia, Finmeccanica, la KME e la Ginori sono il frutto di quell?intreccio sapiente fra cultura e tecnologia, tra innovazione e legame col territorio.Non sono il ?vecchio? da abbandonare ma realt? da rilanciare innovando.Alessio GramolatiSegretario Generale CGIL Toscana
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