FIRENZE -ÿLa Cgil Nazionale ha chiesto in una lettera inviata al direttore generale dell’Inps, Mauro Nori che sia revocato ilÿprovvedimento che prevede che gliÿinvalidi civiliÿal 100%, per avere laÿpensione di invalidit ,ÿdebbano fare riferimento non pi al reddito personale ma anche, a partire dal 2013, a quello del coniuge.Fino ad oggi il limite reddituale considerato era ÿstato quello relativo ai redditi strettamente personali, dal 2013 verr considerato anche quello del coniuge.Sulla vicenda intervenutoÿSegretario nazionale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti:ÿ?Sulla gravissima questione delle pensioni di invalidit ora che il Ministro Fornero batta un colpo e prenda una posizione. Stando infatti alla circolare dellInps decine di migliaia di domande tra le 85mila presentate nel 2013 rischiano di essere rigettate?.ÿ?Solo il Ministro ? ha continuato Pedretti ? pu risolvere la situazione ripristinando un diritto che la Corte di Cassazione prima e lInps poi stanno provando ad eliminare. Luned incontreremo i vertici dellIstituto di previdenza e cercheremo di trovare delle soluzioni perch in questo modo laÿpensione di invalidit ÿrischia di non avercela pi nessuno?.Con questa decisione amministrativa – ha spiegato la Cgil – si avr la perdita del diritto alla pensione, pari a 275,87 euro al mese, agli invalidi totali titolari che, assieme al coniuge, hanno un reddito lordo annuo superiore a 16.127,30 euro.Oltretutto si verrebbe a creare una disparit ÿdi trattamento tra gliÿinvalidi totaliÿe gli invalidi parziali, per i quali varrebbe ancora il reddito personale, e di fatto verrebbero penalizzati i piu’ bisognosi.
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