Nel terzo trimestre 2012 la produzione industriale in Toscana calata del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo afferma l’indagine sul comparto manifatturiero regionale, condotta da Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana, che evidenzia flessioni anche per il fatturato (-5,5%) e per gli ordinativi (-5,6%): tuttavia, si legge in una nota di sintesi, gli ordini provenienti dai mercati internazionali sono in ripresa (+2,2%), e infatti il dato dell’export segna un lieve incremento (+1,8%). Le piccole imprese risentono maggiormente dell’attuale fase congiunturale (-6,2% la produzione), ma le difficolt si accentuano anche per le grandi (-4,7%), mentre limitano i danni le medie (-1,6%). Per tutte rallenta la dinamica occupazionale positiva (+0,5% globale). Con l’eccezione della farmaceutica (+16,6%) e delle manifatture varie (+1,2%), tutti i settori registrano una contrazione della produzione: flessioni a due cifre per i minerali non metalliferi (-10%) e per il tessile (-12%). Sono negative, per gli imprenditori, le aspettative per il quarto trimestre 2012. (ANSA).CRISI: CONFINDUSTRIA TOSCANA, AZIONE SHOCK PER RIPARTIREIl quadro della crisi rende indispensabile un’azione-shock per rimettere in moto l’economia e l’occupazione, anche a livello toscano. E’ quanto afferma in una nota Pierfrancesco Pacini, presidente di Confindustria Toscana, che commenta i dati sulla produzione industriale relativi al terzo trimestre 2012 (-5%). Pacini chiede di affrontare i capitoli relativi a fiscalit , semplificazioni, infrastrutture per lo sviluppo, e una revisione del perimetro del pubblico: Le politiche industriali – dice – devono tornare saldamente al centro dell’agenda pubblica, a tutti i livelli, sia sul piano decisionale che su quello realizzativo. E l’obiettivo di una rapida inversione del ciclo deve essere accompagnato da quello, ancora pi ambizioso, di riportare saldamente sopra il 20% la quota del nostro manifatturiero sul Pil regionale. Secondo Vasco Galgani, presidente di Unioncamere Toscana, bisogna promuovere tutte le buone pratiche in grado da un lato di creare sinergie non solo operative ma anche di idee e progetti, ma anche attuare una spending review anche all’interno delle singole realt aziendali.(ANSA).
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