Sabato i giornali nel poco spazio non occupato dalla ?non notizia? pi? commentata dal dopoguerra, quella dell?incontro che non c?? stato tra Renzi e Clinton, si sono occupati anche di un fatto reale: ?alla Regione mancano 300 milioni per chiudere il bilancio 2012?. Purtroppo questa notizia, per quanto imprecisa, ? vera. Alla Toscana mancano 280 milioni per raggiungere la parit? contabile.Non son soldi che si sono persi o sprecati; la cifra ? parte di quei 550 milioni che Tremonti prima e Monti adesso hanno tagliato ai trasferimenti alla nostra Regione. Una parte ? stata recuperata con politiche di risparmio, un?altra deve ancora trovare le soluzioni ed ? la parte che si dovr? discutere.In particolare l?effetto della spending review, cos come costruita dall?attuale governo, senza criteri di selettivit? e di equit?, ha finito per penalizzare le regioni virtuose piuttosto che quelle sprecone.I tagli lineari infatti si sono abbattuti tanto sulla Toscana quanto sulla Sicilia o il Lazio con margini di manovra evidentemente diversi fra le diverse realt?.I tagli lineari costringono infatti chi ha meno sprechi a interventi pi? dolorosi per evitare di togliere a cittadini e famiglie la protezione dei servizi pubblici di buon livello a costi accettabili.Anche riuscendo a fronteggiare questo colpaccio, sar? difficile frenare l?effetto recessivo che i tagli producono e il carico di conseguenze che avranno in primo luogo sull?occupazione, che continuer? ad essere la priorit? del Paese.Per quanto drammatica la situazione era nota da tempo e per tempo l?abbiamo denunciata e contrastata.I lavoratori pubblici che venerd hanno scioperato con la CGIL e la UIL sono l a testimoniarlo.Altri, a partire da certi commentatori, ne hanno ridicolizzato o minimizzato le ragioni, mentre non hanno mai fatto mancare il sostegno ai tagli indiscriminati; con loro ci sono state anche precise forze datoriali che si sono distinte in una campagna senza se e senza ma contro il ?pubblico? e lo stato sociale.Sono gli stessi che ora gridano al disastro e piangono le conseguenze. Hanno ragione nel dire che ci? che accade ? drammatico, resta il fatto che tutto ci? ? anche figlio della loro indifferenza e della loro complicit?. Le loro sono lacrime di coccodrillo.Non si pu? essere per i tagli a Roma e contro gli effetti a Firenze.Detto questo i 550 milioni restano un problema enorme.Dovremo cambiare molte cose e ci saranno soluzioni difficili da individuare. Nostro compito ? fare in modo che quei criteri di equit? e giustizia, che sono mancati nella manovra del governo, siano alla base della manovra toscana.Bisogna evitare che tutto ricada sui soliti noti: che lavoratori e pensionati siano i primi e i soli a pagare,in primo luogo vedendosi cancellati i servizi insopprimibili come sanit?, suola, trasporti.Partiamo dagli sprechi e dai privilegi, sfoltiamo i vantaggi delle rendite, avviamo un lavoro serio e approfondito su quello che si pu? recuperare da una migliore organizzazione dei servizi.Con un confronto vero forse ce la faremo.Sicuramente si faranno meno danni di quei tecnici che non sanno fare i conti con la realt? della povera gente e con i loro problemi.P.S. A proposito di coccodrilli: in un?intervista all?Unit? il Presidente del Parlamento europeo , Martin Shultz guarda come ad una stravaganza nazionale quella di quei commentatori e ben (mal) pensanti che per 20 anni hanno incensato o tessuto le lodi di un imprenditore di successo che ?avrebbe guidato il paese con il decisionismo aziendalista e sarebbe stato l?uomo delle riforme??Gli Italiani possono oggi fare un bilancio di quelle tesi, possono anche constatare come molti di quei commentatori siano gli stessi che adesso ci spiegano che c?? bisogno di un tecnico come Monti per guidare il Paese anche nella prossima legislatura. A proposito di coccodrilli, appunto!
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