Fa davvero impressione il fiume di persone che in questi due giorni ? entrato nel duomo di Milano per salutare il vescovo e cardinale Carlo Maria Martini. Dico salutare sapendo che per moltissimi significa pregare e per tanti altri manifestare un segno di affetto e stima per la persona e per come questa ha interpretato il proprio ruolo.Per tutti un evidente senso di gratitudine per una persona che in ruoli diversi, non senza contrasti, ha attraversato con fraternit? e autorevolezza una lunga stagione della vita sociale, culturale ed ecclesiale dell?Italia e dell?Europa.Molti hanno parlato in questi giorni del suo essere credente e vescovo capace di assumere e condividere i problemi e le domande delle persone in carne ossa, con le loro storie, convinzioni e dubbi, fedi e incredulit?, sapendo, come diceva, che queste dimensioni convivono in ognuno di noi.In questa vicinanza, apertura e profonda solidariet?, si ? dispiegata la sua testimonianza e la sua riconosciuta autorevolezza, il suo modo di esercitare il suo ruolo nella chiesa e nella societ?.In questi giorni abbiamo nuovamente e in modo duro battutola faccia con i dati della disoccupazione dei giovani. Un senso di impotenza rischia di prevalere anche in noi e fra noi. ? il tema della crisi con la quale ci confrontiamo ogni giorno, con prospettive difficili e obbiettivamente incerte e che dobbiamo assumere come una vera crisi di sistema.La crisi ? di sistema anche perch? rende palese e alimenta una crisi di autorit? e di legittimazione dei soggetti politici, della rappresentanza sociale e delle istituzioni.E qui ritorna la lezione del cardinale Martini. C?? bisogno di riconnettere autorit? e autorevolezza, perch? un?autorit? non autorevole ? delegittimata e alimenta separazione, sfiducia, populismo. Tutti tratti che segnano il momento che stiamo vivendo.Ma se l?autorit? viene conferita, l?autorevolezza ? cifra personale, costruita con la competenza, l?apertura mentale, l?onesta intellettuale, la coerenza tra convinzioni e comportamenti che tanti ricordano e riconoscono nel Cardinale Martini.Un messaggio forte, condizione ineludibile per affrontare, come siamo chiamati a fare questo tempo difficile.Per questo anch?io oggi lo voglio salutare.A.G.
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