ÿFirenze, 12 giugno 2012 ? Gli sfratti per morosit crescono; sempre maggiore il numero degli anziani costretti a vendere i propri appartamenti, conquistati a prezzo di tanti sacrifici, in ?nuda propriet ? (+12% in Toscana nel 2011, dati Spi Cgil) per far fronte al costo della vita e dei servizi; abitazioni non pi adeguate all’esigenze dell’invecchiamento, con problemi di agibilit : troppe scale, androni stretti, bagni inaccessibili.ÿSono alcuni dei dati emersi dalla ricerca realizzata da A e A ? Abitare e Anziani ? presentata oggi a Firenze all’Hotel Albani dallo Spi Cgil Toscana che ha cos colto l’occasione per fare il punto sulle politiche per la casa.I dati della ricerca che riguardano la Toscana sono stati costruiti sulle risposte di 102 anziani di cui il 36% di et inferiore ai 65 anni, il 21% tra i 65 ed i 75 anni, e il 45% di ultra 75enni. Le abitazioni prese in esame riguardano le province di Firenze, 48%, Grosseto, 14%, Livorno 19%, Lucca 15% Siena 6%.ÿI numeri, sebbene riferiti ad un campione limitato, sono serviti per far emergere le dinamiche in atto nell’universo di chi gi in avanti con l’et e fornire elementi utili per cominciare a riflettere su politiche abitative mirate.ÿLo Spi della Toscana chiede che a livello nazionale si torni a finanziare l’edilizia residenziale pubblica (in Italia solo il 4% dell’intero patrimonio abitativo a fronte del 45% della Francia e 77% dell’Olanda); che l’affitto diventi la soluzione prioritaria per l’abitare rispetto alla propriet della casa, rivisitando i sistemi di locazione; e che cambi anche l’approccio culturale nel disegnare le politiche abitative:ÿ?Dal questionario emerso che molti anziani possiedono case di ampie dimensioni che non sfruttano a pieno e che non riescono pi a mantenere – ha spiegato la segretaria generale Spi Cgil toscana, Daniela Cappelli -: si potrebbe cominciare a pensare a finanziamenti per aiutare gli anziani a ristrutturare questo patrimonio abitativo e renderlo adatto alle esigenze dell’et matura. L’anziano potrebbe magari dividerlo e affittarlo a prezzi calmierati a giovani coppie e risparmiare nei costi di gestione?.ÿL’Auser da tempo ha promosso iniziative come l’Abitare solidare, dove si attuano percorsi di coabitazione tra anziani scambiandosi servizi: ripartizioni delle spese, aiuto quotidiano in cambio dell’ospitalit . Lo Spi propone di fare un passo in pi.ÿ?I costi per il mantenimento dell’abitazione sono cresciuti del 6% mentre pensioni e stipendi sono fermi da anni ? ha ricordato Mara Nanni, dello segreteria dello Spi, responsabile delle politiche abitative -. Ristrutturare l’abitazione vuol dire anche dare lavoro ? per rimettere a posto una casa servono muratori, elettricisti… – vuol dire recuperare il patrimonio, indirizzandolo verso i nuovi bisogni dell’anziano. Vuol dire creare case pi vivibili e offrire un’opportunit dei giovani. Puntare sulla domiciliarit che uno degli elementi fondamentali per vivere bene la vecchiaia; cio accompagnare l’anziano in tutto l’arco della sua vita con risposte che si modellino alle sue esigenze?.ÿPresente all’iniziativa anche l’assessore regionale al welfare, Salvatore Allocca che ha confermato l’allarme sociale della crisi alloggi: L’emergenza abitativa ormai da ?codice rosso?. La Regione sta lavorando su due profili: la sostenibilit energetica degli appartamenti che si traduce in risparmio per chi vi abita con bollette meno salate e incentivando nuovi modelli relazionali nei condomini che superino quelli attuali che isolano l’anziano; noi vorremmo rendere misurabile questo coefficiente che importante come quello energetico e che certifichi la qualit di vita anche ?nell’abitare? delle persone.ÿLe conclusioni dell’incontro sono state di Lucio Saltini, segretario nazionale Spi Cgil.
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