ÿ- Solo norme per impedire abusi, tutt’altro che un rompicapo – di Daniele Quiriconi, responsabile Mercato de Lavoro segreteria CGIL Toscana -ÿLe norme che la regione Toscana ha varato nell’aprile scorso sui tirocini, vanificate da un improvvido intervento del Governo dell’agosto scorso e riattivate poi, anche a seguito di una circolare correttiva del Ministero del lavoro del 12 settembre, in via transitoria in attesa del definitivo varo della legge da parte del consiglio, sono tutt’altro che un rebus!Solo gli ?azzeccacarbugli? del ( speriamo definitivamente ex) Ministro Sacconi hanno reso complicata la gestione di uno strumento, carente nella legislazione nazionale, senza sanzioni a fronte degli abusi, generico nella descrizione e a cui la Toscana ha deciso, con il consenso di tutte le rappresentanze, di porre alcuni vincoli.Per evitare di guardare il dito anzich la luna, giova ricordare da dove si partiti; 14.451 tirocini attivati in Toscana nel 2010, lo 0.06% dei quali ( zerovirgolazerosei) trasformatisi in contratti a tempo indeterminato, per i quattro quinti nei servizi e in attivit senza contenuto professionale esclusi dalla nuova legge e dal regolamento transitorio.ÿÿ Ricordiamo a quanti in questi giorni chiedono di superare alcuni vincoli, tra cui quello del divieto al tirocinio per chi non ha dipendenti, che un mercato del lavoro che rende possibile per esempio l’attivazione di contratti di apprendistato senza contributi per 3 anni per le micro- imprese a partire da retribuzioni di 450 euro mensili, non ha bisogno di ulteriori escamotage per rendere possibili un ancor maggior numero di norme per lo sfruttamento dei giovani lavoratori attraverso un uso improprio dei tirocini. E’ l’apprendistato lo strumento principe su cui agire.L’esperienza sul campo ci ha dimostrato, a partire dalla vertenzialit purtroppo assai vasta, che proprio in questo tipo di imprese, commerciali e senza dipendenti, si pi frequentemente nascosto l’abuso, a partire da un’inesistente tutoraggio e verifica del tirocinio.La modulistica da riempire banale e centinaia di imprese stanno superando ?l’ostacolo? senza problemi. Si pu non essere d’accordo con un provvedimento, lo si pu criticare definendone arbitrari alcuni ?paletti?, ma partendo dalla realt dei fatti e possibilmente avendo come riferimento ci che successo nel complesso e quale stato il punto di partenza. Il resto sono apprezzabili opinioni interessate.Il mercato del lavoro ha bisogno di regole, non di liberalizzazioni; quelle ci sono gi e ribadiamo hanno prodotto solo un mostruoso supermercato di opportunit per le imprese contro i giovani lavoratori.A meno che non si voglia considerare accettabile l’ultimo dato degli avviamenti al lavoro in Toscana; 186.008 contratti a termine e in forme sempre pi precarie su un totale di 206.825 posti di lavoro creati.IL DEPLIANT – Clicca qui
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