ÿIn tre anni il sistema previdenziale italiano stato stravolto. Il dipartimento previdenza delloÿSpiÿha fatto ordine tra le leggi inique per capire cosa e come cambiato.Le leggi numero 102 del 2009 e numero 122 delÿ2010ÿstabiliscono che le lavoratrici iscritte alle forme esclusive dellAssicurazione generale obbligatoria (lavoratrici del pubblico impiego) andranno in pensione a 65 anni;Con la legge numero 111 del 2011 il governo ha, invece, deciso il blocco della rivalutazione annuale, in base allandamento dellinflazione (la cosiddetta perequazione), per le pensioni superiori a cinque volte il trattamento minimo (che per il 2011 ammonta a 468,35 euro). A queste pensioni concessa la perequazione solo per la quota fino a 3 volte il trattamento minimo, ma solo nella misura del 70%);La legge numero 111 del 2011 stabilisce, inoltre, che per andare in pensione non basta aver raggiunto 40 anni di contributi. Dal 2012 serviranno 40 anni pi un mese, 2 mesi nel 2013 e 3 mesi dal 2014.ÿMaÿnon basta. Tra il momento in cui si raggiungono i requisiti per andare in pensione e il momento in cui la pensione si potr percepire, passeranno 12 mesi per i lavoratori dipendenti e di 18 mesi per i lavoratori autonomi;La leggeÿnumeroÿ148 del 2011 inserisce la finestra di 12 mesi anche per il comparto scuola e universit . Anche qui si percepir la pensione dopo un anno dal raggiungimento del requisito (leÿscadenzeÿsono fissate al 1ø settembre o al 1ø novembre dellanno successivo);Le leggi numero 102 del 2009, 122 del 2010 e 111 del 2011, stabiliscono che dal 2013 il requisito anagrafico per laccesso al pensionamento legato alla speranza di vita.Nel 2013 andranno aggiunti tre mesi, nelÿ2016 ulterioriÿ4 mesi, nel 2019 ulteriori 4 mesi.Le leggiÿnumeroÿ111 del 2011 e 148 del 2011 prevedono, dal 2014, un aumento graduale (un mese in pi nel 2014, due nel 2015, tre mesi nel 2016, quattro mesi nel 2017, cinque mesi nel 2018) per raggiungere i 65 anni (avverr nel 2023), del requisito anagrafico per le lavoratrici del settore privato.ÿLe proposte delloÿSpiÿCgil:Ritiro delle norme contenute nella manovra estivaIl governo deve ritirare le norme contenute nella manovra estiva che hanno portato allo smantellamento delÿwelfarepubblico attraverso l’introduzione di nuovi ticket sanitari, l’azzeramento del fondo per l’autosufficienza e i pesanti tagli alla spesa sociale.Tutte queste misure riducono e abbassano il livello di qualit dei servizi per i cittadini, tra i quali quelli per l’assistenza degli anziani e dei disabili e per le famiglie con figli.E’, in sintesi, la messa in opera del Libro Biancoÿdel Ministro Sacconi, secondo il quale ilÿwelfareÿpubblico deve essere sempre pi povero, esoso e inefficiente a fonte di unÿwelfareÿprivato pi forte che solo i ricchi possono permettersi.ÿUn sistema previdenziale basato su incentivi e disincentiviPer rendere sostenibile il sistema previdenziale italiano occorre pensare ad un meccanismoÿdiÿincentivi e disincentivi basato sulla flessibilit . Da questo meccanismo devono essere preservati tutti quelli che svolgono lavori pesanti, usuranti e di delicata responsabilit che invece devono avere la possibilit di andare in pensione prima.ÿPiano per il lavoroUn sistema previdenziale pu reggere solo se accompagnato ad un piano straordinario per il lavoro che punti alla crescita e alla stabilit occupazionale.In particolare si rendono necessarie politiche attive per i giovani, sempre pi in difficolt nell’accessoÿal mercato del lavoro e costrettiÿa passare da un contratto atipico ad un altro senza alcuna certezza di stabilit .ÿStop ai licenziamentiOccorre fermare la macchina dei licenziamenti nei settori privati e dare vita a politiche industriali in grado di rilanciare le produzioni e allo stesso tempo di confermare e aumentare i livelli occupazionali.ÿVitalizio dei parlamentariLa prima cosa da fare quella di ridurre il vitalizio dei parlamentari adeguando il loro trattamento previdenziale a quello della generalit dei lavoratori.ÿPatrimonialeSi rende necessaria l’introduzione di un prelievo, sia strutturale che straordinario, su pensioni e salari che superano i 90.000 euro.ÿLotta all’evasione e agli sprechiLa necessit diÿrecepireÿrisorse per sanare le casse dello Stato pu essere colmata, inoltre, attraverso la lotta a qualsiasi tipo di evasione e di illegalit e azzerando gli sprechi.ÿ
36 3 minuti di lettura