Per le lavoratrici, i settori pi a rischio sono l’industria tessile, conciaria e alimentare, mentre per gli uomini il pericolo viene soprattutto dalle costruzioni, dai trasporti e dall’industria dei metalli. Inoltre, mentre dal 2005 c’ stata una diminuzione sostanziale degli infortuni e delle malattie professionali per gli uomini, per quanto riguarda gli infortuni delle lavoratrici la riduzione iniziata solo nel 2008 e procede a un ritmo pi contenuto. E’ quanto emerso durante la giornata ‘Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere’, organizzata a Firenze dalla direzione regionale toscana dell’Inail. Le malattie professionali pi frequenti tra le donne sono tendiniti, affezioni dei muscoli, dermatiti ed eczemi; tra gli uomini, invece, ipoacusia, dermatiti, malattie dei tendini. Dai dati Inail, poi, risulta che in Italia alle donne sono accaduti 251.028 infortuni sul lavoro nel 2007, 250.674 nel 2008, 244.368 nel 2009: in Toscana, 21.177 nel 2007, 21.212 nel 2008, 20.391 nel 2009. Sul totale degli infortuni la ripartizione tra sempre, all’incirca, del 70% uomini e 30% donne. La differenza tra uomini e donne quanto a salute e sicurezza sul lavoro non si esaurisce certo nella gravidanza e nella maternit – ha osservato l’assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia -: ci sono rischi fisici, chimici, biologici e psicologici, diversi tra uomini e donne. L’assessore ha sottolineato che con il protocollo d’intesa sottoscritto un anno fa con l’Inail per la prevenzione in ottica di genere, e di cui oggi sono stati presentati i primi risultati, la Regione ha voluto dotarsi di uno strumento efficace per la comprensione del fenomeno e la definizione di strumenti adeguati per la prevenzione. Nel protocollo, che prevede il coinvolgimento dell’Universit , si fa riferimento – ha ricordato Scaramuccia -, ad esempio, a una migliore progettazione dei luoghi e delle postazioni di lavoro, alla necessit di individuare i rischi emergenti legati alle innovazioni tecniche e alle evoluzioni sociali che comportano un incremento di stress e depressione, fino agli episodi di mobbing, intimidazioni, molestie, violenze. (ANSA).
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