Il Governo centrale ha chiaramente manifestato la volont di distruggere il servizio di trasporto pubblico locale per come lo conosciamo e cio uno strumento che consente una mobilit moderna, al servizio soprattutto dei pi deboli, connessione e collegamento tra aree remote dei territori per e nei centri urbani.Tram196 milioni di tagli in 2 anni in una regione come la Toscana ( da 220 a 24) non hanno bisogno di commento.Nel contesto dato dubitabile che gli enti locali che come sistema nella nostra regione compartecipavano per circa 50 milioni possano contribuire nelle stesse quantit in futuro.Mentre a Roma in qualche Ministero si discute di dichiarazione di stato di crisi del settore, di ammortizzatori sociali straordinari, di ricomposizione e riorganizzazione del sistema superando la frammentazione delle imprese, in Toscana il percorso molto pi avanzato, con la gara sul lotto unico in via di definizione, ma le resistenze abbondano.Le imprese continuano, richiamando ragioni di ?privacy? a non fornire costi certi su alcune attivit o sul personale in grado di poter consentire di procedere spediti alla definizione di costi standard su base regionale; permangono conflittualit locali; a Firenze, si sono persi mesi a causa di una proposta arrogante e ideologica dell’azienda e del comune che come i fatti si sono incaricati di dimostrare era impercorribile nelle forme proposte; assistiamo stupiti alla posizione assunta dal comune di Siena di cui stentiamo a cogliere il senso e soprattutto gli obiettivi. Eppure la discussione anche con Anci, Upi e comuni ? sul se? e come procedere, era gi stata svolta sia in sede di concertazione generale che ai tavoli di settore.A volte c’ quasi l’impressione che si smarrisca il confine e la distinzione del ruolo tra gli amministratori e i nominati al vertice delle aziende in un cortocircuito politico istituzionale che non consente di comprendere chi sia il ? dominus? nell’assunzione delle decisioni e confinando i processi decisionali in una palude.Ci tanto pi serio in un momento drammatico, nel quale, la situazione pi grave nei nostri territori investe lo stato di alcune imprese private e con un comunque complesso processo di confronto sindacale da compiere su armonizzazioni contrattuali e tutele rispetto a tutto il sisitema.Svolgere rapidamente la gara unica, costituire una sola azienda anche con il processo intermedio di un ?associazione temporanea di impresa? di tutte le aziende toscane l’unico modo, insistiamo, per difendere i servizi e tentare di vincere una gara europea da parte di soggetti con la testa in questa regione.Se non se ne capaci, il fallimento di una classe dirigente.Il resto sterile politicismo e difesa di rendite di posizione.Daniele Quiriconi segreterio CGIL ToscanaGianfranco Conti segretario generale FILT CGIL Toscana
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