Il 47,6% delle aziende artigiane toscane ha intrapreso un percorso degenerativo, e queste come le altre hanno bisogno di servizi avanzati per evolversi e adattarsi al mercato: quanto emerge da una ricerca dell’Osservatorio regionale toscano sull’artigianato, presentata oggi in un convegno alla 75a Mostra internazionale dell’artigianato a Firenze. Per la ricerca, met delle imprese artigiane della regione, a fronte della crisi, hanno imboccato un percorso di ridimensionamento che i ricercatori chiamano di caduta: questo avviene sia nel caso in cui l’artigiano rinunci allo sviluppo a medio-lungo termine, sia nel caso in cui si proceda a un ridimensionamento della struttura, talvolta con la consapevolezza di una prossima chiusura. Il 22,6% delle aziende ha invece intrapreso un percorso qualificativo, per il quale avranno bisogno di supporto. L’artigiano per sua definizione – ha spiegato Roberto Nardi, vicepresidente di Unioncamere Toscana – un soggetto che racchiude tutte le componenti: capitale, forza lavoro, management. Questa una dimensione sempre pi asfittica. Per l’Osservatorio, gli artigiani hanno bisogno sia di servizi di tutoraggio per accrescere la consapevolezza delle criticit dell’azienda, sia di servizi integrati per supportare l’azienda nell’affrontare nuove aree d’affari. Secondo Nardi gli artigiani oggi devono conoscere meglio tutti gli strumenti che il pubblico mette a disposizione, come anche il privato: cose a cui si creduto poco, perch l’artigiano ha sempre ritenuto di conoscere la propria impresa e di sapere come affrontare il mercato. La verit che questo sempre pi difficile. Nel 2010 in Toscana calato sia il fatturato delle imprese artigiane (-6,2%) sia quello delle ‘micro’ non artigiane (-4,6%). (ANSA).
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