LE TASCHE DEGLI ITALIANI

Firenze, 5 Gennaio 2010 – Chi non ricorda lo slogan ossessivamente ripetuto da tutti i Ministri del Governo, con in testa il nostro ?presidente del partito dell?amore?: >. Ebbene, a distanza di un po di tempo come ? andata a finire ? parole sante o bufale ?˜L?approvazione molto sotto silenzio della manovra finanziaria per il 2011, mentre imperversava il ?mercato? degli Onorevoli occorrenti per la fiducia al governo, assieme a tante altre misure approvate nel corso di questi anni di governo di destra, ci dicono che mai parole pi? false sono uscite dalla bocca dei governanti nostrani: non solo le mani in tasca ce le hanno messe eccome, direi, anzi, che oramai le tasche ce le hanno sfondate.La manovra finanziaria per il 2011 cancella definitivamente il Fondo Nazionale per la non autosufficienza.Azzerati in un colpo solo i 400 milioni di euro che faticosamente eravamo riusciti a difendere negli anni scorsi e che erano finalizzati a venire incontro ai drammatici bisogni di oltre 2,6 milioni di persone in Italia e a decine di migliaia in Toscana che gi? dovevano fare i conti con un finanziamento tra i pi? bassi d?Europa.˜ La sopravvivenza oggi di queste persone ? affidata, oltre che all’amore dei propri cari, solo all?azione delle Regioni come la nostra e dei Comuni che nonostante i tagli operati dal Governo nei trasferimenti delle risorse, garantiranno gli stessi impegni del 2010 anche per il 2011.˜Ma i tagli non finiscono qui. I cosiddetti difensori della famiglia…, riducono drasticamente il finanziamento al fondo per le politiche per la famiglia, passando da 346,5 milioni del 2008 a 186 per il 2009 e 2010, ai 52,5 nel 2011; stesso trattamento per il fondo affitti, naturalmente destinato alle persone pi? povere, che passa dai 205 milioni del 2008 ai 33 milioni di quest?anno; drastica riduzione del fondo per le politiche giovanili ridotto per il 2011 a 13,4 milioni, rispetto ai 137 del 2008; viene confermato l?abolizione del fondo servizi per l?infanzia che nel 2009 aveva una dotazione finanziaria di 100 milioni; come viene drammaticamente ridimensionato il fondo per le politiche sociali che passa da 435,3 milioni del 2010 a 275,3 del 2011. Ma la prospettiva per questo capitolo ? quella di un sostanziale azzeramento, con stanziamenti ridotti a 70 milioni nel 2012 e 44,6 nel 2013.˜Cari cittadini vi domanderete anche: ma la grande trovata che doveva produrre una colossale redistribuzione sociale ? togliere ai ricchi per dare ai poveri ? rappresentata dalla Social Card, meglio conosciuta come ?carta acquisti? che fine ha fatto ? Ha fatto un grande flop: nelle intenzioni doveva essere destinata a 1,3 milioni di cittadini, ma alla fine ne a beneficiato solo 450 mila. E per il 2011 anche questa ? stata cancellata.˜Ricordo ancora che, sempre per fare il bene dei cittadini, per il biennio 2011 ? 2012 sono stati tagliati i trasferimenti finanziari alle Regioni, Province e Comuni per un ammontare di oltre 12 miliardi di euro.Le conseguenze di questa macelleria sono facilmente immaginabili, ne risentiranno gli investimenti nel territorio, i servizi pubblici e i costi per le famiglie. Possiamo continuare e dire che ? aumentata la pressione fiscale sul lavoro e le pensioni, mentre l?evasione fiscale viene stimata alla cifra record di 120 miliardi l?anno; che continua la riduzione del livello dei consumi delle famiglie come denunciato dalle associazioni dei consumatori e certificato dall?Istat; che ha ripreso a correre l?inflazione portandosi via altri pezzi di salario e pensione; che cresce il numero delle famiglie italiane che rientrano nei gironi infernali della povert? relativa e in quelli assoluti; che manca una politica economica e industriale per sostenere la ripresa e lo sviluppo, affidandosi esclusivamente ai metodi e ai ricatti alla Marchionne; che sono state fatte riforme e leggi contro i giovani e le loro aspettative di futuro,oltre che disattendere gli impegni per i pensionati e gli anziani. Si potrebbe andare avanti ma tutti hanno occhi per vedere.˜Ecco, visto che siamo in stagione di bilanci, questa ? la dote del nostro governo e i mirabolanti risultati del cosiddetto governo del fare? come gli piace chiamarsi. Ironizzando un po, ma poi mica tanto, viene da dire che sono s, del fare, ma per se e per i furbi e i corrotti di ogni risma, non certo per chi vive del proprio onesto lavoro o della pensione, e nemmeno per chi legittimamente rivendica una prospettiva certa e dignitosa di futuro.˜”

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