Non solo le Regioni sono sul piede di guerra per i tagli che la manovra impone loro: oggi a parlare di manovra caratterizzata da iniquit e irragionevolezza anche l’Associazione nazionale magistrati, per bocca del presidente Luca Palamara. Rischia di essere l’ulteriore colpo di grazia per il sistema giustizia sotto il profilo organizzativo e delle risorse, ha osservato Palamara, che, in una conferenza stampa, ha parlato della protesta che vedr domani i magistrati di tutti i settori sospendere per un’ ora, dalle 12 alle 13, le udienze per lo svolgimento di assemblee organizzate insieme con il personale amministrativo e con l’ avvocatura. Si tratta delle prime iniziative del mondo giudiziario contro la manovra economica del governo, che vedranno dal 21 al 25 giugno prossimo le toghe attuare una sorta di sciopero bianco, non svolgendo pi le attivit di supplenza, e il primo luglio incrociare le braccia con una vera astensione dal lavoro. Intanto di prima mattina i governatori delle Regioni – che ieri all’unanimit hanno approvato un documento di forti critiche all’impianto e alla modalit con cui stata messa a punto la manovra – si sono recati in Senato ed hanno incontrato i gruppi di maggioranza e opposizione. Hanno ottenuto, dal presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri e dalla senatrice Anna Finocchiaro, capogruppo dei senatori Pd, l’assicurazione che si lavorer ad una serie di emendamenti e in questo senso gi all’opera anche la Lega, tanto che il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha commentato favorevolmente il fatto che la consapevolezza delle nostre buone ragioni si stia facendo strada sia presso le forze sociali che parlamentari. Certo, continuano a non mancare le prese di posizione forti: Nichi Vendola, governatore della Puglia, oggi ha sostenuto che questa manovra per il sud quasi una condanna a morte e anche il governatore della Campania, Stefano Caldoro (Pdl), ha ammesso che la manovra sulle Regioni molto squilibrata. Intanto oggi pomeriggio i governatori del Pdl hanno incontrato il premier Berlusconi dal quale hanno ottenuto alcune rassicurazioni. C’ la volont del presidente del Consiglio di lavorare affinch non siano le regioni a pagare un prezzo cos alto ha detto, uscendo, la governatrice del Lazio, Renata Polverini. Anche Roberto Formigoni, il presidente della Lombardia protagonista della ‘rivolta’ delle Regioni, uscito ottimista: Silvio Berlusconi ha preso nota di tutto, ci ha detto che la cifra totale della manovra non possiamo cambiarla, perch vincolati dall’Ue, ma che si pu ripartirla diversamente. Domani nel primo pomeriggio – come annunciato oggi dal ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto – comincer a lavorare il tavolo tecnico promesso una settimana fa dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti che vedr riunirsi esperti e tecnici delle Regioni e del Governo. Fitto, pur dicendosi pronto ad aprire il confronto con le Regioni, ha sottolineato che la spesa pubblica di Regioni, Province e Comuni ha margini di riduzione ampissimi e che la manovra non incostituzionale come avevano sostenuto ieri le Regioni. I comuni, dal canto loro, non solo dicono di condividere pienamente la protesta delle Regioni – per domani l’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani, ha convocato il Direttivo per prendere in esame la manovra – ma il primo cittadino di Genova, Marta Vincenzi, ha annunciato per il prossimo 30 giugno una giornata di chiusura di tutti i servizi comunali, dagli sportelli dell’anagrafe al trasporto pubblico locale, per protestare contro i tagli previsti e simular cosa accadr a tutti i servizi comunali se le misure non venissero cambiate. (ANSA).
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