Un calo medio del 16,5% della produzione, del 17% del fatturato, del 10,9% dell’export e del 5% degli occupati, con lieve recupero nell’ultima parte dell’anno che non spinge per all’ottimismo per il 2010. Questo, in sintesi, il quadro del settore industriale manifatturiero toscano nel 2009, emerso da un’indagine congiunturale di Unioncamere e Confindustria Toscana presentata oggi a Firenze. Tra i settori l’unico dato positivo proviene dal farmaceutico con una crescita della produzione del 17,9%. Negativi tutti gli altri comparti: i mezzi di trasporto segnano -25,7%, la meccanica -20,3%, i metalli -21,3%, le calzature -19,4%, il cuoio-pelli -19%. Negativo anche il settore alimentare dove, per, la perdita stata pi contenuta attestandosi al -5,5%. In calo anche la voce degli investimenti (-4%) mentre le aspettative degli imprenditori per i primi mesi del 2010 rimangono negative, specie per l’occupazione, pur registrando alcuni timidi segnali di ripresa. Per quanto riguarda l’occupazione vi stata una crescita tendenziale della cassa integrazione del 480,1% con circa 7,8 milioni di ore autorizzate nel quarto trimestre 2009. Sul fronte del credito l’indagine evidenzia come da gennaio a novembre del 2009 vi sia stata una ‘stretta’ dei finanziamenti concessi dalle banche passando da 16.369 miliardi di euro a 15.474 miliardi.L’indagine stata illustrata, tra gli altri, dal presidente di Unioncamere Toscana Pierfrancesco Pacini secondo cui all’attuale crisi si deve rispondere con iniziative che sappiano indirizzare, nel prossimo futuro, il sistema economico regionale. Le imprese devono quindi continuare in quel percorso di riposizionamento competitivo che una parte di esse ha gi intrapreso. Pacini ha poi ricordato come sul fronte occupazionale in Toscana si finora ricorso poco ai contratti di solidariet che sono invece uno strumento utile e una valvola di sicurezza in pi per i lavoratori. Per il presidente di Confindustria Toscana, Antonella Mansi, quello che oggi leggiamo come ripresa un qualcosa di estremamente timido e leggero che non ci d certezze per il futuro. Siamo ancora preoccupati per i mesi che dovranno venire e bisogner intervenire in maniera pesante sui temi strutturali che interessano la nostra regione in vista delle elezioni – ha aggiunto – C’ bisogno di cambiamento e su questo aspetto non abbiamo scelta perch rischiamo di perdere seriamente pezzi importanti del nostro manifatturiero. Questa regione non pu permetterselo.(ANSA).
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