Nell’intricata storia della scuola marescialli dei carabinieri a Firenze, la nomina di Fabio De Santis a provveditore alle opere pubbliche della Toscana non sarebbe l’unica vicenda ad aver attirato l’attenzione della procura di Firenze. Del travagliato appalto per l’immobile dell’Arma si parla non poco negli atti allegati alla misura cautelare per i grandi eventi. Citato Riccardo Fusi, da ieri ex presidente della Btp, l’impresa che nel 2001 vinse l’appalto (da 200 mln circa) per costruire la scuola, passato per nel 2006, per decisione del ministero dell’Infrastrutture e con procedura di esecuzione in danno, all’Astaldi (per 260 mln), recentissimamente esclusa e dopo che l’8 maggio scorso i lavori sono stati sospesi. E poi l’imprenditore Francesco De Vito Piscitelli, i gi funzionari della Ferratella Angelo Balducci e De Santis, l’on.Denis Verdini (in relazione alla nomina di De Santis a provveditore). Dagli atti si apprende anche che la procura, separatamente a quella per i grandi eventi, ha fatto richiesta di misura cautelare per il delitto di corruzione continuata e in concorso connesso alla vicenda dell’appalto per la scuola. Sulla vicenda, agli atti, ci sono quasi due anni di intercettazioni telefoniche, dopo che, siamo a cavallo del 2007-2008, il dg della Btp Vincenzo Di Nardo prima e Fusi poi, tramite Piscicelli, entrano in rapporti con Balducci e De Santis. Obiettivo, per l’accusa, favorire la Btp negli appalti, e, questa la pressante richiesta di Fusi, tornare in possesso del cantiere-scuola, perso per un contenzioso sull’indice di sismicit : il progetto lo fissava a 1, per l’impresa deve essere 1.4. A darle ragione interviene nel 2007 anche un lodo arbitrale che le riconosce danni per 34 mln. Piscicelli, intercettato il 23 gennaio 2008, riferendo dell’esito di un primo incontro, annotano i Ros, con Di Nardo, Balducci e De Santis alla Ferratella, spiega: …poi siamo entrati nel merito della discussione del Palazzo famoso dei Marescialli … dopo due secondi Fabio ha chiamato tutti i funzionari che a suo tempo avevano… e stavano l nell’ufficio… a suo tempo avevano seguito questa pratica…. Ancora: Fabio andato dentro dal Capo… il quale Capo gli ha detto… tornato dopo 5 minuti, gli ha detto…riunione… la prossima settimana fissiamo la data con tutti i relatori … tutti quelli che hanno lavorato a questa operazione come ministero…e voi…per vedere se riusciamo a recuperare. Sempre Piscicelli, il 13 febbraio 2008, riferisce a Di Nardo di un incontro la mattina alla Ferratella con Fusi, per la scuola secondo il Ros: C’erano 10 persone intorno a quel tavolo per cercare di…hanno trovato una soluzione tecnica…. Dopo, annota il Ros, succede che la Btp, ad aprile 2008, secondo le prime indicazioni ricevute, presenta una nota all’Autorit di vigilanza sui contratti pubblici, evidenziando l’assoluta mancanza di copertura economicafinanziaria dei lavori in danno della stessa impresa. Nel dicembre 2008, invece, viene nominata una commissione ministeriale, di cui fa parte anche De Santis, per sancire – scrive il Ros – l’incollaudabilit dell’opera e la necessit di predisporre una perizia di variante strutturale. La commissione, si ricava dalle intercettazioni, suggerir una sospensione tecnica dei lavori. L’8 maggio 2009 arriva lo stop al cantiere, non condiviso dal responsabile unico del procedimento (Rup), che viene sollevato: al suo posto, si ricava dagli atti, viene nominato Sergio Fittipaldi che, rileva il Ros, stato coinvolto come direttore dei lavori in un’inchiesta per i lavori del parcheggio di piazza Ghiberti a Firenze eseguiti dalla Btp. Intanto la competenza tecnica dell’opera passa al provveditorato toscano dove da gennaio arrivato De Santis. Succede anche che legale di Fusi diventi l’avvocato Guido Cerruti, pi volte intercettato con De Santis. Ancora a ottobre nominata una commissione del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Dai giornali, negli ultimi giorni, si apprende invece che ai primi di febbraio il dipartimento per le Infrastrutture comunica ad Astaldi di voler esercitare diritto di recesso del contratto. E che Fusi spiega di esser pronto per tornare a lavorare, ad alcune condizioni: che il ministero riconosca alla sua impresa 17 mln di euro (la met dei 34 che gli spettano) e un incremento dei costi del 26% rispetto al contratto iniziale. (ANSA).
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