Il razzismo un fenomeno tutt’altro che sradicato tra i giovani: quasi la met dichiara verso gli stranieri atteggiamenti di chiusura, che per un 20% sfociano in vera e propria xenofobia, mentre l’asticella di quanti manifestano apertura si ferma al 40%. E’ quanto emerge dall’indagine ‘Io e gli altri: i giovani italiani nel vortice dei cambiamenti’. Presentato oggi alla Camera, lo studio promosso dalla Conferenza delle Assemblee delle Regioni nell’ambito delle iniziative dell’Osservatorio della Camera sui fenomeni di xenofobia e razzismo ed stato realizzato da Swg su 2.000 giovani. All’ iniziativa ha partecipato anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini. L’area tendenzialmente fobica e xenofoba del 45,8%, con diverse sfumature al suo interno. Lo studio indica tre agglomerati. Il primo quello dei ‘Romeno-rom-albanese fobici’, pari al 15,3% del totale degli interpellati, e manifesta la propria intolleranza soprattutto verso questi popoli. E’ l’unico gruppo la cui maggioranza (56%) costituita da donne. Il secondo riunisce soggetti con comportamenti improntati al razzismo. E’ il pi esiguo, perch rappresenta il 10,7% dei giovani, ma il pi estremo, perch in sostanza rifiuta e manifesta fastidio per tutti, tranne europei e italiani. Ci sono poi gli xenofobi per elezione (20%): non esprime forme di odio violente, quel che conta che le altre etnie se ne stiano lontane, possibilmente fuori dall’Italia. La fetta di quanti hanno invece un atteggiamento aperto del 39,6%. All’interno si riconoscono gli ‘inclusivi’ (19,4%) con un’apertura totale e serena (55,3%); i ‘tolleranti’ (14,7%), un po’ pi freddi rispetto ai precedenti e gli ‘aperturisti tiepidi’ (5,5%), ossia giovani decisamente antirazzisti, ma con forme pi caute e trattenute, minore interazione con le altre etnie e un riconoscimento pi ridotto dell’amore omosessuale. Al centro lo studio posiziona i ‘mixofobici’ (14,5%), giovani che non sono del tutto proiettati verso la chiusura, ma neppure verso il suo opposto e che vivono un sentimento di fastidio verso ci che li allontana dalla loro identit . (ANSA).
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