CROLLO IMPORT EXPORT: CGIL, DATI CONFERMANO ASSENZA POLITICHE DEL GOVERNO

I dati sul commercio estero sono una conferma di assenza di politiche e un ulteriore preoccupante conferma della brusca frenata del nostro Paese, basta guardare i dati dell’import e dell’export dell’energia e soprattutto del crollo degli investimenti. E’ quanto afferma la segretaria confederale della Cgil, Susanna Camusso, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat.Se non si inverte la tendenza sugli investimenti – prosegue la dirigente sindacale – difficilmente si potra’ affermare che si avvia una ripresa. I dati sugli apparecchi e i macchinari indicano nel 2009 un vero e proprio crollo sia delle esportazioni (-22.9%; -29.9%) sia delle importazioni (-17.7%; -28.8). Se si guardano i mezzi di trasporto ed in particolare gli autoveicoli (sui quali agivano gli incentivi) sono cresciute le esportazioni del 10.6 e le importazioni del 47. E’ comunque evidente che gli incentivi hanno permesso un contenimento della perdita dei beni di consumo, ma anche per la loro caratteristica, lasciano un quadro impressionante per beni strumentali -21.6 esportazioni, prodotti intermedi -23.6.E’ essenziale – aggiunge Camusso – che il Governo si doti di un’idea del come fronteggiare la crisi, senza un obiettivo ed un sostegno ai settori trainanti dell’esportazione (macchine utensili), infatti, la frenata 2009 si tradurra’ in una perdita di competitivita’ perche’ altri riempiranno il vuoto. Sono questi settori dove la non produzione genera perdita di innovazione e Know how, cosi’ come un’idea va affermata sulla chimica, altro settore che lasciato a se’ stesso si contrae.Una conferma di assenza di politiche per il commercio estero – conclude la segretaria della Cgil – e’ nella contrazione del made in Italy del tessile in particolare.Made in Italy ed uso del marchio e sostegno agli investimenti dovrebbero, allora, essere i punti di partenza di una vera politica industriale.ASCA

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