Sono ora le 135 frane contate in Lucchesia e Garfagnana – con otto frazioni isolate, oltre una ventina di case non raggiungibili, 54 famiglie evacuate – un nuovo impegno per la Protezione civile in Toscana dopo la paura passata, tra Pisa e la Versilia, di nuove esondazioni del Serchio e di una tracimazione del lago di Massaciuccoli dove l’acqua continua a calare. Per la mezzanotte attesa la fine dell’allerta meteo iniziata tra il 29 e il 30 dicembre. Stamani il vicecapo del dipartimento della Protezione civile Bernardo De Bernardinis, sciogliendo l’unit di coordinamento interprovinciale allestita a Pisa ha detto che la fase acuta dell’emergenza passata mentre riguardo alle frane ha detto che la principale priorit di ristabilire una continuit nel circuito della viabilit territoriale; il sistema franoso che ha investito la Lucchesia ora non crea allarme per l’incolumit fisica delle persone. Valutazioni confortate dalle condizioni del tempo pi clementi – non pi pioggia insistente e cielo terso tutto il giorno oggi – e da un calo generalizzato del livello dei principali fiumi (Serchio, Arno, Ombrone, Bisenzio) ieri oltre i livelli di guardia. Unica incognita, a questo punto, sembrano le previsioni di nevicate da luned prossimo. Nuove precipitazioni, stato fatto osservare, possono riproporre situazioni di crisi, sia rispetto alle frane in Lucchesia che possono ‘muoversi’ con altra pioggia, sia impedendo di consolidare gli interventi in corso come quelli in atto nel Pisano, a Nodica, dove si lavora per rifare l’argine del Serchio e la relativa area di golena. Un intervento che, secondo la Provincia, dovrebbe perfezionarsi in circa un mese. Tra Vecchiano e Viareggio le idrovore cercano di asciugare il lago artificiale di 25 chilometri quadrati che ha minacciato di spazzare via il lago naturale di Massaciuccoli per la cui difesa sono stati schierati anche i militari, oltre a enti locali, protezione civile e volontariato. Il sindaco di Vecchiano Rodolfo Pardini, che oggi ha accompagnato nella zona allagata una delegazione del Pd guidata dal vicesegretario Enrico Letta, prevede tempi lunghi per un ritorno alla normalit : Pezzi di territorio – ha detto – resteranno allagati per mesi. Nel Pisano ci sono 150 imprese e un centinaio di aziende agricole in ginocchio: oltre 2.000 persone rischiano il posto di lavoro. La prima stima dei danni sia per la difesa del suolo che per le attivit economiche, fatta dalla Regione Toscana sulla base delle segnalazioni arrivate dalle varie Province, supera i 300 milioni di euro. Dalle esondazioni del Serchio venuto un suggerimento. Il dipartimento della Protezione civile – ha annunciato De Bernardinis – ha proposto di avviare un’indagine sulla vulnerabilit degli argini dei corsi d’acqua su tutto il territorio nazionale da sviluppare d’intesa con le Province, le autorit di bacino e i consorzi di bonifica. (ANSA).
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