ÿÿGrido d?allarme della Cgil sulla questione Recoplast. Non c? ancora nessuna certezza che il piano industriale del nuovo Ato preveda l?impianto tra quelli necessari. ®Non mancano certo i rifiuti – afferma Valter Bartolini della Cgil – e la chiusura di Recoplast costringe la Toscana a esportare fuori regione parte della raccolta differenziata, con costi maggiori (che pagano i cittadini). La Regione chiede di aumentare la raccolta differenziata e il riciclo e quindi servono impianti per il loro trattamento. La stessa legge regionale sui rifiuti richiede l?autosufficienza dei nuovi Ato, ed il nostro non ne ha pi, chiusa l?azienda aglianese, nemmeno uno. Ci sarebbero anche gli imprenditori, visto che il 25 Novembre in Comune ad Agliana, una societ toscana, con partner tecnologico la Vedelago, ha presentato un piano industriale per la riapertura e l?assunzione, a regime, di tutti gli ex dipendenti, anzi di qualcuno in pi. Eppure….tutto fermo!!¯. Nessun impegno delle amministrazioni comunali, dice Bartolini, azioniste di maggioranza delle aziende della raccolta, perch le stesse garantiscano il conferimento alla ?nuova Recoplast?. ®Fanno eccezione solo la Provincia e i Comuni di Agliana e Quarrata. Anzi, in qualche caso, come per i Comuni di Prato e di Montale, c? una chiara ostilit al progetto. Perch tutto questo disinteresse delle amministrazioni pubbliche, non solo per i 45 lavoratori, ma anche e soprattutto per un evidente utilit pubblica? E perch cos poco interesse della Regione Toscana, ben pi attiva per tutte le altre vertenze aperte? La stessa Regione che avrebbe interesse a vedere realizzati gli impianti necessari e auspicati dalla legge di riordino della gestione dei rifiuti che trova tante resistenze, soprattutto dei Comuni? Disinteresse, velate ostilit , ignavia che potrebbero rimettere in discussione la volont degli imprenditori di investire ed ai lavoratori di ritornare al lavoro. A marzo scadranno gli ammortizzatori sociali e non c? pi tempo da perdere¯. La Cgil e la Rsu non si rassegnano a vedere svanire questa opportunit , ®Chiamano Regione, Province, Comuni, aziende partecipate alle loro responsabilit . E chiameremo nuovamente alla mobilitazione i lavoratori per superare questa incomprensibile inerzia. Contemporaneamente invitano gli imprenditori che si sono presentati, ad insistere, a non farsi scoraggiare e ad avanzare offerte vantaggiose a tutte le aziende toscane dei rifiuti¯. DA IL TIRRENO
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