Sciopero per i lavoratori dello stabilimento Dalmine di Piombino. Stamani i 124 dipendenti del tubificio di propriet della multinazionale Tenaris hanno incrociato le braccia dalle 9 alle 14 per protestare contro il piano annunciato dall’azienda, che prevede 1024 esuberi su un totale di 2814 lavoratori in forza ai presidi nazionali del gruppo. L’ azienda vorrebbe chiudere la fabbrica piombinese. Le Rsu Dalmine hanno organizzato un presidio davanti alla fabbrica e un mini-corteo sulla strada d’accesso alla citt con i lavoratori impegnati in un’attivit di volantinaggio. Alle 12 i dipendenti e i responsabili sindacali sono stati ricevuti nella sala consiliare del Comune dal sindaco di Piombino, Gianni Anselmi. La protesta, attuata in tutti gli stabilimenti nazionali del gruppo Tenaris, dovuta alla rigidit dell’azienda che non ha mutato posizione sul piano di ristrutturazione presentato lo scorso settembre. Il mancato accordo a livello nazionale rischia di vanificare i passi avanti registrati per il mantenimento del tubificio di Piombino. La chiusura, prevista nel piano aziendale, pare pi lontana in seguito all’impegno delle istituzioni: l’ azienda restituisce 44 ettari di terreno al Demanio e in cambio riceve uno sconto sugli oneri per l’ occupazione del terreno. La riduzione della superficie demaniale occupata permetter a Tenari anche di ottenere una riduzione di circa il 50% sugli oneri da pagare per le bonifiche ambientali. Un nodo, quello delle bonifiche e delle infrastrutture, per cui stato aperto un tavolo ad hoc tra le istituzioni locali e il ministero dell’ambiente. Sarebbe disastroso che i progressi sullo stabilimento piombinese vadano in fumo per il mancato accordo generale – spiega il segretario provinciale Fiom, Luciano Gabrielli – abbiamo scelto la strada dello sciopero per convincere l’azienda a fare un passo indietro sui tagli e a disegnare un piano che garantisca il mantenimento di tutti gli stabilimenti. (ANSA).
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