SCIOPERI: A FIRENZE PRESIDIO LAVORATORI IGIENE PUBBLICA

Oltre un centinaio di lavoratori del settore dell’igiene pubblica della Toscana, hanno manifestato oggi a Firenze organizzando un presidio davanti alla sede della Prefettura e del Consiglio regionale. L’iniziativa rientra nell’ambito dello sciopero nazionale unitario del comparto indetto per la giornata di oggi dai sindacati, per protestare contro la riforma dei servizi pubblici. Sindacati e lavoratori hanno espresso preoccupazione per le ricadute legate alla possibile approvazione del decreto Ronchi e alla privatizzazione dei servizi pubblici. Una delegazione di lavoratori Š stata ricevuta dal Prefetto di Firenze Andrea De Martino, e successivamente ha incontrato in Consiglio regionale i vari capigruppo dei partiti di maggioranza. Al centro dell’incontro il modello toscano dei servizi pubblici e l’impegno ad approvare entro la fine della legislatura la legge regionale in materia.Secondo il capogruppo Pd Alberto Monaci le preoccupazioni di sindacati e lavoratori sono anche le nostre, l’atteggiamento del Governo con l’ennesimo voto di fiducia non Š solo discutibile ma lascia veri e propri dubbi. La nostra iniziativa servir… per confermare la validit… del modello gestionale toscano, impostato sulla propriet… pubblica delle reti e la maggioranza pubblica dei gestori. Una scelta la nostra che non teme il confronto davanti alla Corte Costituzionale. Per il presidente della commissione territorio e ambiente Erasmo D’Angelis (Pd) nei servizi pubblici c’‚ l’urgenza di strumenti di garanzia di qualit… ed efficienza, di tutela dei cittadini e dei lavoratori e di contenimento delle tariffe. Occorre procedere nella direzione di un’aggregazione tra imprese che garantisca quelle dimensioni, anche finanziarie, necessarie per evitare colonizzazioni e confrontarsi a testa alta sul mercato. Secondo il capogruppo Prc Monica Sgherri ‚ importante il successo dello sciopero in Toscana dei lavoratori del settore contro il Ddl Ronchi che regala ai privati tutti i servizi pubblici. Alla faccia di chi sostiene le privatizzazioni e le liberalizzazioni di fatto questo decreto legge altro non Š che il divieto per i Comuni, gli Enti locali pi— vicini ai cittadini, di interessarsi e di gestire i servizi essenziali alla loro vita. Non vi erano – conclude – i presupposti di una decretazione di urgenza e del ricorso a un voto di fiducia. (ANSA).

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