Manifestazioni di metalmeccanici in sciopero si sono tenute in molti centri toscani della Fiom-Cgil per dire no all’accordo separato sul contratto nazionale dei metalmeccanici firmato da Cisl e Uil con Federmeccanica. Giorgio Cremaschi, segretario generale della Fiom-Cgil era alla manifestazione che si svolta nel centro di Piombino (Livorno). I lavoratori non sono cittadini di serie B – ha detto Cremaschi – Oggi c’ un grande scandalo legato alla legge che Berlusconi vuole imporre per cambiare i processi ma Confindustria, Cisl e Uil stanno facendo la stessa cosa sui contratti. Stanno imponendo un cambiamento delle regole del gioco senza democrazia e senza la consultazione dei lavoratori. Piombino direttamente investita dalla crisi: alla Lucchini stato firmato un accordo per una Cigs di un anno che coinvolger fino ad un massimo di 950 operai (250-260 quelli coinvolti ogni mese) mentre sulla Dalmine, stabilimento di propriet della multinazionale Tenaris con 124 dipendenti, grava il rischio di dismissione in seguito al piano di ristrutturazione annunciato dai vertici nazionali dell’azienda. Un’altra manifestazione c’ stata a Viareggio con circa 500 operai in corteo dalla darsena e attraverso le strade del centro. Con lavoratori e sindacalisti, anche alcuni studenti e una rappresentanza dei comitati di via Ponchielli, la strada che sub i maggiori danni dall’esplosione del treno cisterna di gas gpl il 29 giugno scorso. Il segretario della camera del lavoro di Viareggio-Versilia, Andrea Antonioli, ha sottolineato che la Versilia sta registrando a livello provinciale i punti pi alti della crisi in particolare nel settore della nautica e nel lapideo con un calo drastico della produzione, centinaia di persone in cassa integrazione ed un aumento vertiginoso della disoccupazione. Altre proteste in provincia di Arezzo. A Montevarchi, hanno manifestato in 150 davanti al casello Valdarno dell’A1. Erano metalmeccanici provenienti da Casentino e Valdarno aderenti alla Cgil. Per mezz’ora hanno bloccato il traffico portando in corteo tre bare sulle quali era scritto: ‘contratto’, ‘democrazia’ e ‘salari’. Non comprendiamo la scelta di Fim e Uilm – ha detto Marco Bendoni, segretario provinciale della Fiom Cgil – Siamo di fronte ad una gravissima crisi che colpisce, in modo particolare il nostro settore. Si moltiplicano i licenziamenti ed i ricorsi agli ammortizzatori sociali. Come se questo non bastasse, i metalmeccanici continuano ad assistere ad una serie di accordi separati senza alcuna possibilit di poter decidere delle loro sorti. Per il momento, nell’Aretino il settore metalmeccanico non ha accusato particolari problematiche. Nell’area la cassa integrazione cresciuta ma meno che altrove e alcune aziende, quelle che nel tempo si sono orientate in settori innovativi, stanno riprendendo l’attivit in pieno.(ANSA).
25 2 minuti di lettura