AGROINDUSTRIA: FLAI-CGIL, A RISCHIO 2000 LAVORATORI ZUCCHERIFICI

A tre anni dall’entrata in vigore della riforma europea dell’Ocm zucchero e dalla conseguente chiusura di 15 zuccherifici non sono ancora partiti i progetti di riconversione che dovevano servire a costruire una filiera agro-energetica nel nostro paese e a dare un’alternativa occupazionale ai 2.000 lavoratori attualmente interessati dalle dismissioni. Lo denuncia, in una nota, la Flai-Cgil, sottolineando che i progetti di riconversione, frutto di un serrato confronto in sede sindacale ed istituzionale tra le aziende, i comuni, le Regioni e il governo centrale, sono stati tutti elaborati e per la loro realizzazione e’ stato stanziato un miliardo di euro.Per il sindacato interessi corporativi delle Organizzazioni agricole e lo stallo istituzionale hanno, pero’, fatto slittare i tempi delle riconversioni, rischiando cosi’ di vanificare tutti gli sforzi compiuti finora e innescando un trauma occupazionale senza precedenti.Quanto sta accadendo nel comparto saccarifero ha dell’incredibile – ha dichiarato il Segretario nazionale della Flai-Cgil Antonio Mattioli – perche’ a fronte di questa drammatica situazione il tavolo interministeriale non ha ancora nominato i commissari che devono sbloccare le autorizzazioni definitive per i progetti di riconversione, i Ministri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico latitano e le risorse stanziate rischiano di essere utilizzate solo ed esclusivamente dalle imprese dello zucchero e da quelle agricole.Nelle prossime settimane – ha concluso Mattioli – si terranno degli incontri a livello istituzionale per cercare di sbloccare la situazione ma appare chiaro che se lo scenario non dovesse cambiare sara’ difficile prevedere le reazioni dei lavoratori. asca

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