Legno, boom di cassintegratiQUARRATA. Altri 136 lavoratori in cassa integrazione ad ottobre nel settore del mobile. Un terzo in pi rispetto a quelli di settembre. E il numero si riferisce alle sole richieste di cassa integrazione in deroga. A queste si devono aggiungere, infatti, gli oltre 100 dipendenti delle 12 aziende che a settembre sono ricorse alla cassa integrazione ordinaria. Nel primo caso, dunque, si tratta di 136 lavoratori di aziende piccole o piccolissime che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali ordinari, oppure di aziende pi grosse che, avendo gi usufruito della cassa integrazione ordinaria senza essersi risollevate dalla crisi, provano a far ricorso anche a quella in deroga. L?andamento del distretto del mobile quarratino, quindi, non d segni di miglioramento, neppure per questo mese. Anzi. Rispetto a settembre le richieste di cassa integrazione in deroga sono aumentate di circa il 30%: le aziende che ne hanno fatto richiesta, infatti, sono passate dalle 24 di settembre alle 38 di ottobre. Tra queste c? anche la Mantellassi Legnami che, dopo un primo periodo di cassa integrazione che scadeva in questi giorni, non riuscita a ripartire con l?attivit e ha richiesto un altro periodo di cassa integrazione in deroga. Gli ordini ancora scarseggiano e sono ben otto le aziende ferme, che hanno sospeso l?attivit in vista di tempi migliori, mettendo in cassa integrazione tutti i propri dipendenti. Per ora in nessuna di queste imprese si parla di cessazione dell?attivit , ma soltanto di una pausa, alla ricerca di nuovi ordini e commissioni, in attesa che il mercato riparta. I periodi di cassa integrazione richiesti vanno da uno a oltre tre mesi, ossia dalle 4 alle 13 settimane di cassa integrazione. ®Il problema ancora pesante. Anzi lo sempre di pi – spiega Riccardo Cappellini della Fillea Cgil – Segnali di miglioramento non ce ne sono; gli ordini alle aziende ancora non arrivano. I posti di lavoro sono a rischio. E per chi il lavoro lo ha gi perso, ci sono poche speranze di rioccupazione nel medio periodo. Si rischia una progressiva perdita di professionalit e di competenze del territorio¯. Intanto in molti casi la cassa integrazione tarda ad arrivare, anche se adesso molte pratiche dovrebbero sbloccarsi: ?La Regione – spiega Valter Bartolini della Cgil – ha rifinanziato il fondo con ulteriori 50 milioni di euro. Ha inoltre deciso di approvare anche tutte quelle richieste corredate da modulistica vecchia o con piccoli errori di forma che andavano a costituire i circa due terzi delle pratiche rifiutate¯. Molte richieste di cassa integrazione presentate dalle aziende, infatti, non sono state approvate, recando disagi prima di tutto ai lavoratori, per problemi formali. In altri casi, invece, mancano proprio i parametri fondamentali: in quei casi le pratiche continueranno ad essere respinte. Marta Quilici DA IL TIRRENO
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