Annunciato la scorsa settimana dalla Cgil Funzione pubblica, si svolto oggi il ‘sit in’ degli agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Prato. Di fronte ai cancelli della ‘casa circondariale’, i manifestanti hanno posto l’accento sulle condizioni di lavoro definite impossibili. Alla mancanza d’agenti in organico, ridotto di circa un terzo, hanno spiegato, corrisponde un numero di detenuti (circa 700) ben superiore alla soglia di tollerabilit stabilita in poco meno di 400 reclusi. Gli agenti lamentano turni massacranti, sia per la lunghezza d’orario che per l’essere spesso soli con 150 reclusi. Secondo i rappresentanti degli agenti, ci rende impossibili le attivit per il recupero dei detenuti. Sulla protesta intervenuto il vicecapogruppo del Pd in consiglio regionale, Fabrizio Mattei, secondo il quale le incredibili carenze di organico, l’enorme peso degli straordinari e turni di lavoro durissimi, l’assenza di mezzi e di personale specializzato, anche medico, denunciate dalla Cgil, non possono lasciarci indifferenti. La situazione delle carceri, tra cui quella eccezionale di Prato, una polveriera che rischia di esplodere da un momento all’altro. (ANSA).
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