PRATO: CARCERE, VITA D’INFERNO PER RECLUSI E AGENTI

Neppure il campanello all?ingresso del carcere Š funzionante, ma questo Š solo uno dei mille disagi che sono costretti a sopportare da molto tempo gli agenti di polizia penitenziaria e i detenuti della casa circondariale della Dogaia a Prato. Troppo pochi gli addetti alla sicurezza e costretti a turni di lavoro insostenibili, condizioni igieniche al limite e ai reclusi non vengono pi— offerte attivit… sociali per il loro recupero. L?istituto penitenziario pratese rischia il collasso. Ne sono convinti i manifestanti delle varie sigle sindacali che, ieri mattina, si sono riuniti davanti al carcere per dare voce alla situazione drammatica che la struttura sta attraversando. Sovraffollamento. Al momento l sono ospitati 700 detenuti, su una tollerabilit… prevista di 460. Le celle, che in origine erano state costruite per ospitare due carcerati, si trovano ad averne tre. Cos le docce comuni, troppo poche per permettere a ciascuno di poter provvedere alla pulizia personale. Come se non bastasse, l?unica spesa di circa 65 mila euro che la casa circondariale ha potuto fare servir… per aumentare ulteriormente la capienza e accogliere cos altri reclusi. ®Verr… tolta l?infermeria per fare posto ad un altro reparto per detenuti, cos da arrivare a 750 persone – ha chiarito Giovanni Franchi, coordinatore regionale Cgil polizia penitenziaria – Di fronte per• a questo aumento non si parla di far crescere anche il numero degli agenti o di altro personale amministrativo, per il momento da parte delle amministrazioni locali, regionali e nazionali non abbiamo ricevuto risposte o anche la minima attenzione¯. Il malessere dei detenuti si traduce anche in gesti disperati: nel 2009 si sono registrati 4 casi di suicidio. Troppo lavoro. Il dato ancora pi— allarmante Š che la sicurezza Š garantita soltanto da 237 agenti, a fronte di 330 unit…, in situazioni normali. ®I dipendenti, sotto organico di un terzo, sono quindi costretti a fare ogni giorno turni straordinari di lavoro che, a fine mese, arrivano anche a 40-60 ore – ha piegato Donato NolŠ, responsabile regionale funzione pubblica Cgil polizia penitenziaria – Ci sono poi alcune fasce orarie giornaliere che portano la situazione al limite, dalle 16 del pomeriggio alle 8 di mattina spesso un solo agente si trova a gestire 150 detenuti¯. Il personale presente viene messo a lavorare davanti a centinaia di situazioni diverse, deve poter controllare gli spazi adibiti alle docce dove a turno i detenuti si lavano, deve essere di guardia nelle cucine dove altri sono impegnati, deve saper intervenire in situazioni di primo soccorso, quando cioŠ i carcerati, spesso magrebini, si lesionano provocandosi ferite e tagli. Le condizioni lavorative sono al limite della sostenibilit… per gli agenti di polizia penitenziaria e non Š raro che tanti, circa venti negli ultimi anni, siano stati ritenuti ?non pi— idonei al lavoro? dall?Ospedale militare. Taglio dei fondi. ®Mancano i soldi per comprare le lampadine o la carta per le fotocopie, non possono essere fatti i pi— semplici interventi di manutenzione – ha detto Fabrizio Gorelli, segretario della Fp Cgil Prato – Sono stati tagliati di un terzo i fondi per il recupero sociale dei detenuti, questo significa che non siamo pi— in grado di proporre attivit… per il loro reinserimento¯. Quello che chiedono i manifestanti Š ricevere delle risposte e delle soluzioni. Nonostante i ripetuti appelli alle amministrazioni, nessuno fino ad adesso ha mosso un dito per rendere la situazione pi— tollerabile. Andranno avanti e il 20 ottobre, dalle 10,30, Š previsto un sit-in di protesta dei dipendenti e delle sigle sindacali a cui Š invitato anche il Prefetto di Prato, affinch‚ il messaggio poi possa giungere al Parlamento. Martina Altigeri DA IL TIRRENO

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