Sono oltre ventimila i toscani che alla fine del mese perderanno ogni tipo di ammortizzatore sociale, compreso il sussidio di disoccupazione speciale. A cui si aggiungono altri 40.000 lavoratori atipici che di ammortizzatori invece non ne hanno invece mai avuti.Parte da qui Alessio Gramolati, segretario regionale della Cgil, per affrontare la crisi economica toscana e indicare una tabella di marcia per lo scorcio di legislatura. E ampliare poi l?orizzonte su cosa dovr? affrontare il prossimo governatore della Regione, per cui si voter? fra neanche sei mesi.Gramolati, secondo lei da cosa dobbiamo ripartire?Dal dire che le difficolt? economiche nazionali non possono essere un motivo per deresponsabilizzarci a livello locale?.E quindi?La Toscana deve avere un progetto che collega le strategie di emergenza a quelle di prospettiva. Serve un progetto ampio, perch? la risposta non pu? essere solo gli ammortizzatori sociali. Che pure servono?.Cominciamo dall?emergenza.Ci sono tre ordini di problemi. Il primo ? non lasciare le persone ? dipendenti e imprenditori ? sole in mezzo alla crisi. E per questo serve un sistema di ammortizzatori adatto a fronteggiare la situazione cos difficile. E non pu? esser altro che il governo a intervenire. Secondo, a livello locale fare tutto quello che ? possibile per intervenire sul versante del credito. Dico una cosa su tante: le banche dovrebbero almeno garantire il flusso di cassa per gli stipendi e gli anticipi di cassa integrazione. Terzo, fare in modo che non ci siano disuguaglianze fra lavoratori almeno delle stesse imprese. Mi spiego: ci sono comuni che, ad esempio, riducono ai cassintegrati le quote del nido o della mensa scolastica. Se il cassintegrato abita nel comune di fianco che non ha introdotto questi sostegni, si trova chiaramente in una situazione di disparit??.E in particolare cosa si aspetta da questo scorcio di legislatura regionale?Una road map per le grandi opere, prime fra tutte AltaVelocit?-Alta Capacit? e piattaforma costiera, per recuperare pi? in fretta possibile quel deficit infrastrutturale che scontiamo in mancanza di competitivit?. E quindi il governo regionale dovrebbe stringere con quello nazionale sulle date di quelle opere gi? decise e su cui non si dovrebbe tornare a discutere. E poi ci sono ritardi su tutti i fronti…?Per esempio?C?? una legge regionale sui servizi pubblici ferma da un sacco di tempo e non si capisce perch?. Intanto si continua, ad esempio, con un sistema dei rifiuti sparpagliato fra 35 aziende. Quando invece una riorganizzazione dei servizi potrebbe essere un importante volano con ritorni economici ed ambientali?.Una richiesta per il prossimo governatore?Gli chiedo di essere convinto che in Toscana ci sono le forze per battere la crisi?.Olga Mugnaini [La Nazione 26.09.2009]
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