A pagare la crisi in porto sono stati soprattutto i pi deboli, i meno garantiti, come in qualsiasi altro settore economico. Mentre il grosso del lavoro dipendente ha retto i contraccolpi del calo di traffici (nei primi 8 mesi dell?anno – 25% di traffici generale, -27% sui contenitori), barcamenandosi tra cassa integrazione, orario ridotto e contratti di solidariet , i precari sono praticamente ?spariti? dalle banchine: lavoratori di cui si era fatto un gran ricorso negli anni addietro. Una realt che emerge chiaramente dai numeri in possesso del sindacato. Dall?inizio dell?anno ad oggi i lavoratori interessati da procedure di mobilit sono stati una cinquantina: alcuni gi licenziati (11 a Unicoop Servizi pi 5 contratti non confermati, 7 alla Good Safe, 4 contratti non confermati), altri ancora al lavoro (23 dipendenti di Sintermar). E ci sono nubi pure sui 13 dipendenti della Harbour Service: l?azienda ha infatti annunciato la cessazione dell?attivit . Hanno fatto ricorso alla cassa integrazione Unicoop Servizi (per 36 lavoratori), la Tco (per tutti i 30 dipendenti, a rotazione) e la Mediterranea Trasporti, mentre la Compagnia Portuale ha scelto la strada dei contratti di solidariet : 6-8 turni in meno per ciascuno dei 450 soci lavoratori, con relativa penalizzazione sullo stipendio. Il calo del lavoro si riverberato anzitutto sull?agenzia che somministra il personale alle imprese portuali, Agelp: i 58 dipendenti, che fino all?anno scorso lavoravano mediamente 20 turni al mese, quest?anno sono scesi a 7-8 turni al mese. Ancora peggio andata ai lavoratori interinali di Intempo, a cui Agelp ricorreva quando non bastavano i suoi dipendenti: le chiamate al lavoro sono sparite e i 40-50 lavoratori iscritti nella lista per il porto hanno dovuto cercarsi un altro impiego. La Cgil preoccupata. ®Ci sono decine di posti a rischio, le aziende del porto si fanno la concorrenza e in questa situazione a rimetterci sono i lavoratori perch la concorrenza solo sui costi¯ commenta il responsabile porti della Filt Cgil Simone Angella, che rinnova l?invito a uscire dal ®piccolo cabotaggio¯ e a ®pensare in grande¯. (c.m.)DA IL TIRRENO
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