Settanta esuberi tra lavoratori dei cantieri della terza corsia autostradale dell’A1 a Firenze, sono stati annunciati dalla societ Baldassini-Tognozzi-Pontello (Btp) ai sindacati in un incontro tenuto venerd scorso. E’ quanto rende noto il sindacato Filca-Cisl. I tagli di personale riguardano i cantieri del lotto 456 a Scandicci e, secondo il sindacato, sarebbero determinati anche dal tipo di particolari lavorazioni. Tra l’altro, il cantiere era rimasto bloccato sei mesi e, dopo la ripresa dell’attivit lavorativa a fine aprile, solo a luglio 2009 stato risolto un contenzioso tra Societ Autostrade per l’Italia e Btp, durato quasi un anno. La Filca-Cisl chiede un incontro con Societ Autostrade e ritiene insufficienti gli ammortizzatori sociali fin qui ipotizzati. Per situazioni di questo tipo – spiega infatti Simona Riccio della Filca-Cisl di Firenze – se lo stato di avanzamento dei lavori ha raggiunto almeno il 70%, non si ha una normale procedura di licenziamento per i lavoratori ma prevista (l. 2231991, art. 11) una disoccupazione speciale edile, con un’integrazione salariale per 12 mesi, elevabili a 18 con decreto ministeriale. Nel caso specifico per non siamo neppure al 50% dello stato di avanzamento dei lavori e quindi avremmo circa 70 operai licenziati che usufruirebbero solo del trattamento di disoccupazione ordinaria per un massimo di 8 mesi (12 per gli over 50). Per questo – dice Ottavio De Luca, segretario generale della Filca-Cisl di Firenze – vogliamo capire cosa potr accadere e come si svilupper il confronto con l’azienda. Intanto chiederemo un confronto con Autostrade, committente dell’opera, per comprendere nel dettaglio le fasi lavorative gi ultimate. L’impegno nostro sar quello di chiedere l’immediato ricollocamento di queste unit sul cantiere del cosiddetto Quadrilatero di Perugia visto che Btp tra le aziende che eseguiranno i lavori. In seconda battuta chiederemo la copertura pi ampia possibile di ammortizzatori sociali. Tra i lavoratori – conclude De Luca – c’ molta preoccupazione e ci opporremo a licenziamenti su un’opera non ancora terminata.(ANSA).
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