ELEZIONI: FLUSSI E AMMINISTRATIVE, CRESCE L’AFFANNO DEL PD

Silvio Berlusconi ieri ha preferito non commentare il risultato elettorale. Lo ha fatto in privato in serata, cenando nella villa di Arcore con Umberto Bossi e gli altri ministri della Lega. I suoi commenti ufficiali sono attesi per oggi.Secondo qualche indiscrezione, l’andamento del voto amministrativo favorevole a Pdl e Lega ha contribuito a stemperare l’irritazione del premier per non aver superato il 40% con il suo partito e i 3 milioni di preferenze sul suo nome (era capolista in tutte le circoscrizioni).Il Pdl ha comunque quattro eurodeputati in piu’ (29) rispetto a cinque anni fa, quando Forza Italia e An si presentarono separatamente. Il cruccio di Berlusconi rimane pero’ quel 3 milioni di voti persi rispetto alle elezioni politiche di un anno fa.Il voto europeo, piu’ libero da parte degli elettori in quanto senza vincoli da voto utile rispetto alle appartenenze agli schieramenti di centrodestra e centrosinistra, indica intanto alcune tendenze di fondo del sistema politico su cui e’ probabile che i partiti si soffermeranno nei prossimi giorni.Da questo punto di vista, e’ significativo uno studio diffuso dalla societa’ Swg sui flussi elettorali. All’incirca 2,5 milioni di elettori del Pdl si sono astenuti rispetto a un anno fa. Questo partito ha ceduto quote di voti a Lega e Idv.Ma il tasso di fedelta’ dei suoi elettori e’ piu’ alto rispetto a quello degli altri partiti.Il Pd, nonostante le dichiarazioni rassicuranti fatte dai suoi dirigenti nella giornata di ieri, perde 4 milioni di voti rispetto al 2008. 2,8 milioni di ex elettori piddini si sono astenuti. Solo il 58% di chi aveva votato Pd ha confermato il suo voto. L’Idv, che ha ottenuto l’8%, deve il suo successo a 900 mila voti ottenuti dall’ex elettorato piddino e dall’aver rosicchiato consensi anche tra gli elettori del centrodestra.La stabilita’ del proprio elettorato rispetto a un anno fa e’ tuttavia solo del 47%.La Lega, vittoriosa nel voto europeo e amministrativo, ha potuto contare sul 61% degli elettori che non hanno cambiato idea rispetto al 2008. L’incremento dei consensi viene dall’elettorale del Pdl e in minima parte da quello del Pd.L’Udc e’ riuscita a conquistare fasce di elettorato sia del centrodestra sia del centrosinistra che si sono andate ad aggiungere al 58% di elettori che hanno confermato il voto di un anno fa. Le liste di Prc-Pdci e Sinistra e Liberta’, entrambe sopra il 3%, sono riuscite a recuperare parte del voto utile che nel 2008 aveva premiato il Pd (oltre 600 mila).Tra i dati elettorali territoriali, spiccano quelli di Umbria e Marche, tradizionali roccaforti del Pd. Nella prima regione il Pdl diventa il primo partito con il 35,8% in confronto al 33,9% del Pd (quest’ultimo perde 11 punti in percentuale rispetto al 2008). Nella seconda regione, il Pdl ottiene il 35,2% mentre il Pd si ferma al 29,9%. Il Pdl strappa pure a Roma e nel Lazio il piedistallo di primo partito al Pd, che pure governa alla Provincia della capitale e alla Regione.Al nord c’e’ poi da segnalare come dato piu’ significativo il testa a testa nei consensi tra Lega e Pdl in Lombardia e Veneto. Nella circoscrizione nord-orientale delle europee, ad esempio, il Carroccio ottiene il 28,1% e il Pdl il 28%. Il Pdl si conferma primo partito in Liguria e Piemonte.Il partito di Berlusconi ottiene poi il 41,9% nella circoscrizione meridionale e il 36,5 in quella insulare. In Sicilia, pero’, il Pdl perde il 10% a causa della concorrenza della lista promossa da Raffaele Lombardo, governatore della Regione siciliana.Quanto al voto amministrativo, il Pd resiste in Toscana ed Emilia Romagna. Filippo Penati, Pd, presidente uscente della Provincia di Milano, va al ballottaggio con Guido Podesta’ (Pdl). Il centrodestra conquista le Province di Cremona, Lecco, Monza, Lodi e Sondrio. Il centrosinistra cede le Province di Cuneo, Novara, Biella e Verbano-Cusio-Ossola.Alla Provincia di Torino si va al ballottaggio tra Antonino Saitta (centrosinistra) e Claudia Porchietto (Pdl-Lega).Si va al ballottaggio anche per l’elezione dei sindaci a Firenze e Bologna. Pd e centrosinistra si confermano alla guida delle Province di Bologna, Firenze, Forli’-Cesena, Modena, Reggio Emilia, Livorno, Pisa, Pistoia e Siena.Piacenza passa al centrodestra, che impone il ballottaggio anche a Grosseto, Arezzo e Prato, citta’ dalle tradizioni di centrosinistra.Il Pdl conquista infine le Province di Napoli, Salerno e Avellino che erano amministrate da coalizioni capeggiate dal Pd. Cambiano di segno pure le amministrazioni provinciali di Chieti, Pescara e Teramo che erano governate dal centrosinistra.ASCA

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