CGIL: CI AUTOFINANZIAMO, VALUTEREMO QUERELE

La manifestazioneÿ della Cgil e’ stata autofinanziata. Lo precisa il segretario organizzativo della Cgil Enrico Panini, annunciando che domani il sindacato dara’ mandato ai legali di valutare se esistano gli estremi per querelare politici e direttori responsabili di quotidiani che hanno sostenuto delle falsita’ sul conto della CGIL. Sulla stampa sono state infatti riportate le dichiarazioni di alcuni politici che hanno ipotizzato il ricorso ai fondi dei Caaf nell’attivita’ legata all’ottenimento della Social Card. Una parte di risorse per finanziare la mobilitazione nazionale – spiega Panini – sono state ricavate dai bilanci della CGIL (nazionale, regionali e camere del lavoro) e cosi’, tagliando sulle spese preventivate, si coprono alcuni costi. Ad esempio, la CGIL nazionale dal proprio bilancio per il 2009 ha stornato circa due milioni di euro ai quali si aggiungono altre risorse ricavate riducendo gli accantonamenti annuali finalizzati al prossimo Congresso. La parte piu’ rilevante delle spese -prosegue Panini – viene coperta con la sottoscrizione volontaria promossa dall’inizio di febbraio. La sottoscrizione volontaria e’ disciplinata da una legge dello stato. Abbiamo previsto ricevute di diverso importo (a partire da un euro) e le somme cosi’ ricavate sono gestite tramite appositi centri di costo evidenziati nei nostri bilanci. Le affermazioni sui cinque milioni incassati per la social card sono totalmente false e chi le sostiene, oltre tutto, dimostra di non conoscere le norme che ha contribuito a definire o, come nel caso di alcuni giornali, ha condiviso. Infatti, per la social card il sistema dei circa 70 diversi Caaf che operano in Italia non percepisce alcun rimborso dallo stato e, pertanto, il costo del servizio e’ interamente a carico delle societa’ – conclude Panini – Le societa’ fiscali sono, per legge, societa’ di capitali e non e’ consentito alcun travaso di risorse ad altri enti o soggetti, come invece si vuol far intendere.

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