DRAGHI: NO A INTERFERENZE POLITICHE SUL CREDITO

Il lavoro dei prefetti nell’analisi del credito erogato alle imprese non deve sconfinare in un ruolo di pressione sulle banche che spinga ad allentare il rispetto di criteri di sana e prudente gestione nella selezione della clientela. Lo ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, nel corso dell’audizione davanti alla commissione Finanze della Camera sul sistema bancario e finanziario. Devono essere evitate – ha aggiunto – le interferenze politico-amministrative nelle valutazioni del merito di credito di singoli casi.Draghi ha detto che alla luce dell’andamento degli indicatori economici il Pil italiano del primo trimestre di quest’anno, si contrarrebbe per al quarta volta consecutiva ed appare verosimile che l’intero 2009 si chiuda con un uovo calo signficativo dell’attivita’ economica.Inoltre, a febbraio si dovrebbe registrare una ulteriore frenata del credito al settore privato. Hanno ristretto il credito soprattutto le banche maggiori che fanno funding internazioale al contrario della banche minori che contano maggiormente sulla raccolta diretta.asca

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