Un’occasione persa. Matteo Renzi, presidente della provincia di Firenze e vincitore delle primarie per la candidatura a sindaco della citt , giudica cos l’assemblea costituente di sabato scorso che ha eletto Dario Franceschini segretario del Pd. Se Veltroni stato un disastro – spiega in una intervista alla Stampa – non si elegge il vicedisastro per gestire la transizione. In questi anni Franceschini stato una delusione, percepito come il guardiano di Quarta Fase, l’associazione degli ex popolari. Ma basta con questa storia degli ex!. Renzi si dice pronto a collaborare con Franceschini, ma fondamentale che cambi praticamente tutto rispetto agli ultimi mesi. Certo, se l’unica alternativa Parisi l’area nostalgica, quello che accende il cero a San Romano, normale che Dario prenda mille voti. Non si sono fatte le primarie, per Renzi, perch piacciono finch le puoi gestire, quando si scopre che non sempre vincono gli aficionados del gruppo dirigente, allora si comincia a dubitarne. In politica, aggiunge, ci vuole coraggio. A me hanno detto ‘tu rifai il presidente della provincia’, come a dire ‘ti piazziamo’. Io ho deciso di giocare tutte le mie carte sul Comune dicendo che se perdo torno al mio lavoro, non mi faccio piazzare da nessuno. E’ stato apprezzato. Oggi la cooptazione non funziona pi, i meccanismi sono cambiati. O prendiamo il vento nuovo o saremo spazzati via. Ora la cosa migliore che posso fare per aiutare il partito vincere a Firenze – conclude – se si perde, suonano le campane a morto. (ANSA)
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