La crisi si fa sentire. Anche nel mondo del lavoro, che ha visto un’impennata della cassa integrazione a dicembre, per il settore industriale ed edile, del 110,28% rispetto all’anno prima. Il dato deriva soprattutto dal forte incremento della cig ordinaria, che ha avuto una crescita boom del 525%, mentre la cig straordinaria diminuita, sempre su base annua, dell’11,61%.Le cifre sono state diffuse come anticipazioni dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che in occasione della registrazione di Porta a Porta, ha anticipato il consuntivo che il presidente dell’Inps porter all’analisi dell’unit di crisi sull’occupazione istituita al Ministero.Nonostante i numeri esorbitanti, i dati destano solo una relativa preoccupazione per il ministro, che sottolinea il diverso andamento dei due tipi di ricorso agli ammortizzatori sociali. Ad aumentare infatti la cig ordinaria, quella che in sostanza manda a casa per un periodo di tempo un dipendente con la promessa di riprenderlo a lavorare, mentre la cig straordinaria, quella che si presenta in caso di grandi crisi dell’azienda, cala. Questo dato ci conforta perch la cassa integrazione straordinaria che si considera l’anticamera del licenziamento. Queste cifre – ha continuato Sacconi – ci dicono che le imprese non stanno fuggendo dalle loro responsabilit licenziando e ristrutturandosi. Ci dicono solo che stanno affrontando un periodo di difficolt .Anche su base annuale, sebbene pi contenuti, sono evidenti i segni della crisi. Il dato cumulato del 2008 infatti mostra una crescita del ricorso alla cassa integrazione del 24,56%. Nel confronto tendenziale di dicembre, invece, il dato complessivo della Cig ordinaria e straordinaria dell’industria, senza il settore edile, ha visto una crescita del 129,66%.A dicembre, inoltre, il boom della cig ordinaria si verificato essenzialmente nel settore meccanico, dove per altro noto il ricorso alla cig della Fiat. E intanto proprio il gruppo torinese ha annunciato oggi che nuove misure di cassa integrazione interesseranno, dopo gli operai, anche i dipendenti. L’azienda ha riferito ai sindacati che la misura riguarder nelle prime due settimane di febbraio circa 2.000 impiegati degli stabilimenti Fiat Group Automobiles e Powertrain: 1.200 degli enti centrali di Mirafiori e del settore Costruzioni Speciali e altri 800 circa dei due comprensori di Mirafiori e Stura della Powertrain. Una cifra molto alta se si considera che in tutto i dipendenti amministrativi, commerciali e tecnici di Fiat Group Automobiles sono circa 5.000. Il provvedimento – rende noto il gruppo – fa seguito alle conseguenze della crisi che sta coinvolgendo anche il settore impiegatizio dopo le misure di cig gi previste per le maestranze operaie.Da repubblica.it
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