SORPRESA, LA SCUOLA PUBBLICA PIACE AL 60% DEGLI ITALIANI UN ITALIANO SU DUE STA CON GLI STUDENTI

Ci• cheÿsorprende maggiormente, nell’indagine condotta da Demos nei giorni scorsi, Š il grado di consenso per la scuola pubblica: ampio e perfino in crescita rispetto a un anno fa. Nonostante l’ondata di discredito che – da anni e tanto pi— in questi tempi – sta sommergendo le istituzioni scolastiche. Ma soprattutto quei maledetti professori… Pretendono di insegnare in una societ… che non sopporta i maestri – figuriamoci i professori. Nonostante l’ondata di risentimento contro tutto ci• che Š pubblico e statale. Scuola compresa.Perch‚ oggi lo Stato Š rivalutato, ma come barelliere della finanza ammalata; come pronto soccorso del mercato ferito. Nonostante il conseguente calo dei fondi pubblici, che si ripete da anni, con ogni governo, di ogni colore. Perch‚, per risparmiare, si riducono le spese improduttive. Come vengono ritenute, evidentemente, quelle sostenute per la scuola, la formazione e la ricerca. Nonostante il contributo offerto dal sistema scolastico stesso al proprio discredito. Per le resistenze opposte dagli insegnanti ai progetti di riforma volti a valutarne il rendimento e a premiarne il merito.Per le degenerazioni del reclutamento universitario, i concorsi pilotati, a favore di amici e parenti fino al terzo grado. Nonostante le interferenze dei genitori, pronti a chiedere rigore e autorit… ai professori. Pronti a difendere i propri figli contro i professori (lo ammettono 7 italiani su 10).Nonostante tutto questo, la scuola, i maestri, i professori del sistema pubblico godono ancora di stima e considerazione fra i cittadini. In particolare:a) il 60% e oltre degli italiani si dice soddisfatto (molto o moltissimo) della scuola pubblica di ogni ordine e tipo. E, nel caso delle scuole elementari, il gradimento sfiora il 70% degli intervistati, senza grandi differenze di et…, genere, ceto; ma neppure di orientamento politico.b) Parallelamente, il 64% dei cittadini manifesta (molta o moltissima) fiducia negli insegnanti della scuola pubblica. Penalizzati, secondo il 40% degli intervistati, da stipendi troppo bassi.In entrambi i casi – scuola pubblica e insegnanti – il giudizio appare migliorato rispetto a un anno fa. In evidente contrasto con la rappresentazione dominante, al cui centro campeggiano l’insegnante fannullone e incapace, la scuola inefficiente e sprecona. Argomenti politici e mediatici di successo, che fra i cittadini non sembrano, tuttavia, attecchire. La scuola e gli insegnanti godono, al contrario, di buona reputazione. E non per ideologia o per pregiudizio politico. Fra gli intervistati, infatti, appare ampia la consapevolezza dei problemi che la affliggono. Il distacco nei confronti del mercato del lavoro, la violenza, l’incapacit… di ridurre le diseguaglianze, la preparazione inadeguata degli insegnanti. Ancora: lo scarso rilievo attribuito al merito, sia per gli studenti che per i loro insegnanti. Infine, anzi, in testa a tutto: la penosa penuria di risorse.I provvedimenti della ministra Mariastella Gelmini, peraltro, non sono catalogati attraverso pre-giudizi generalizzati. Vengono, invece, valutati in modo distinto, caso per caso. Una larghissima maggioranza degli intervistati si dice favorevole: al ritorno del voto in condotta, dei grembiulini, degli esami di riparazione. Novit… antiche che piacciono perch‚ propongono soluzioni semplici a problemi complessi. Evocano la tradizione e la nostalgia per curare i mali odierni. Si rivolgono, in particolare, alla domanda d’ordine e di autorit…, che oggi appare diffusa.Il giudizio, per•, cambia sensibilmente quando entrano in gioco temi che richiamano l’organizzazione didattica e il modello educativo. In primo luogo: il ritorno del maestro unico alle elementari. Un provvedimento che divide gli italiani. Non piace, anzi, a una maggioranza, per quanto non larghissima. Mentre Š nettissimo, plebiscitario il dissenso verso la chiusura degli istituti con meno di 50 studenti (in un Paese di piccoli paesi, come il nostro, si tratta di una diffusa reazione di autodifesa). Ma anche verso la scelta di differenziare (per quanto transitoriamente) le classi per gli studenti stranieri e italiani. Perch‚, al di l… del merito, il provvedimento sembra dettato da preoccupazioni di consenso pi— che di inserimento.Mentre fra gli italiani, anche i pi— insicuri, Š ampia la convinzione che famiglia e scuola siano i principali canali di integrazione (e di controllo sociale).Semmai, appare pi— ideologica la base del consenso per le politiche del governo, che ottengono il massimo grado di sostegno fra le persone pi— lontane dalla scuola, per esperienza personale e familiare: gli anziani, le famiglie dove non vi sono n‚ studenti n‚ docenti. Al contrario, le resistenze crescono nelle famiglie dove vi sono insegnanti o studenti. Ma soprattutto nei confronti dei provvedimenti meno popolari: maestro unico e classi differenziate per stranieri. Ci• suggerisce che l’opposizione alle politiche della scuola, elaborate dalla ministra Gelmini, sia dettata, in buona misura, dall’esperienza delle famiglie e delle persone.Da ci• un giudizio complessivamente negativo nei confronti della riforma, ma anche verso l’azione della ministra. Rimandate entrambe, non bocciate senza appello. In altri termini: gran parte degli italiani Š d’accordo sulla necessit… di riformare la scuola.Tuttavia, alla fine sul giudizio dei cittadini e degli utenti gli aspetti concreti pesano assai pi— di quelli simbolici. E il ritorno dei grembiulini e del voto in condotta non giustificano, agli occhi dei pi—, il taglio dei finanziamenti, il maestro unico, le classi dedicate per gli stranieri. C’Š difficolt… a immaginare la possibilit… di curare la scuola amputandone gli organi vitali. Riducendo ancora risorse ritenute oggi largamente inadeguate. Ci• spiega il consenso largamente maggioritario a sostegno delle proteste contro la riforma, che da qualche settimana agitano le scuole e affollano le piazze. Coinvolgendo, insieme, studenti, professori e genitori.A differenza del mitico Sessantotto, evocato spesso, a sproposito, in questi giorni – per colpa dell’anniversario (40 anni) e per pigrizia analitica. In quel tempo gli studenti contestavano il passato che ingombrava, pesantemente, la societ…, la cultura, le istituzioni. Zavorrava le loro aspettative di vita e di lavoro. Per cui manifestavano e protestavano contro la societ… adulta. Contro i professori e i loro stessi genitori. Oggi, al contrario, il malessere degli studenti nasce dal furto del futuro, di cui sono vittime. La loro rivolta generazionale incrocia la protesta professionale dei professori e la solidariet… dei genitori, a cui li lega un rapporto di reciproca dipendenza, divenuto sempre pi— stretto, negli ultimi anni. Da ci• un problema rilevante per i giovani, i figli e gli studenti. Magari sconfiggeranno la Gelmini. Ma come riusciranno a liberarsi davvero con la complicit… degli adulti, il permesso dei genitori, e il consenso dei professori?da repubblica.it

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