Ridurre gli effetti di razionalizzazione del decreto Brunetta nei confronti dei pubblici dipendenti. E’ quanto chiedono i lavoratori della Regione Toscana e delle varie agenzie regionali, che oggi pomeriggio a Firenze hanno organizzato un presidio davanti alla sede del Consiglio toscano dove sono in corso i lavori d’aula. I lavoratori sono stati ricevuti dal presidente della commissione consiliare lavoro Eduardo Bruno e hanno chiesto ai consiglieri dei gruppi di maggioranza di approvare una risoluzione che impegna la Giunta a promuovere tutte le iniziative possibili utili a a ridurre e razionalizzare gli effetti del decreto Brunetta sulla comunit regionale. Una delegazione di lavoratoriÿ stataÿpoi ricevuta dal vicepresidente della Giunta regionale Federico Gelli al qualeÿsono state illustrate leÿpreoccupazioni e chiesto di fareÿ fronte comune contro le decisioni del gioverno.Gelli, condividendo le preoccupazioni,ÿÿha illustrato il punto di vista dell’esecutivo regionale sul decreto. E’ un atto – ha detto – che va ad incidere drasticamente sui diritti acquisiti dei lavoratori. Sulle assenze per malattia ad esempio l’effetto sar che per i primi 10 giorni di assenza un dirigente si vedr in pratica decurtato lo stipendio del 50%, un dipendente di categoria D del 30%, un C del 25%: questo pu mettere in ginocchio le famiglie. Per non parlare – ha aggiunto – delle ripercussioni sulla contrattazione decentrata e sugli accordi gi in essere. In Regione Toscana diversi dipendenti non potranno pi andare in pensione attraverso la ‘rottamazione’, anche se la legge toscana perfettamente legittima, e le faticose trattative per la chiusura di alcuni accordi, cito ad esempio la questione del precariato di Arpat, che finalmente avevamo risolto, rischiano di saltare completamente.ÿ (ANSA).
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