Whirlpool, sindacati: l’azienda ci ha dichiarato guerra, risponderemo

 

“Di fronte alla conferma della chiusura dello stabilimento di Napoli risponderemo con lo scontro sociale. L`azienda ha costruito le condizioni per chiudere Napoli dentro una visione complessiva di depotenziamento della presenza di Whirlpool in Italia che si scaricherà su tutti gli stabilimenti del gruppo”. Lo ha annunciato, Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil nel corso del tavolo al Mise, chiedendo una convocazione da parte del premier Giuseppe Conte. E` evidente, secondo Tibaldi “l’ostilità della multinazionale nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori e del nostro Paese. La dichiarazione dell’azienda di oggi è una dichiarazione di guerra, ancora più grave nel momento in cui l`Italia vive una crisi pandemica senza precedenti. Le lavoratrici e i lavoratori chiedono risposte concrete al Governo. Chiediamo un intervento del presidente del Consiglio Conte per la convocazione urgente di un incontro. La vertenza Whirlpool è emblematica dell`autorevolezza del nostro Paese. Tutti gli stabilimenti del gruppo Whirlpool sono fermi oggi per uno sciopero di 8 ore in concomitanza del tavolo in corso con il Mise e l`azienda. La mobilitazione proseguirà già a partire dalle prossime ore”.

“L’accordo del 25 ottobre del 2018 firmato da parti sociali e governo prevedeva sul sito di Napoli investimenti per il triennio 2019-2021 di circa 17 milioni di euro tra prodotto, processo, ricerca e sviluppo, confermando l’intenzione di Whirlpool di mantenere una presenza di alta qualità a Napoli. L’accordo non è stato rispettato e la scelta dell’azienda resta, ancora oggi, ingiustificata. Questa vicenda mette in discussione l’affidabilità degli accordi che si firmano in sede ministeriale”. Lo dicono il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, e il segretario nazionale della Fim, Massimiliano Nobis.

“Oggi non ci aspettavamo promesse bensì risposte sulla direzione da intraprendere per garantire occupazione e dare sicurezza ai 350 lavoratori di Napoli e a quelli di tutto il gruppo – proseguono – gli investimenti previsti dai Piani del 2015 e del 2018, sottoscritti con Fim, Fiom e Uilm e dal Mise, in 750milioni in minima parte sono stati realizzati nei 7 stabilimenti italiani del gruppo Whirlpool. In questi anni sono usciti, con incentivi aziendali, circa 400 figure impiegatizie in aree strategiche come la qualità, ricerca e sviluppo. Serve un totale cambio di rotta da parte della direzione alla luce anche delle notizie dei ritardi delle produzioni in Polonia e delle produzioni di lavatrici prodotte in Cina. Ad oggi queste restano domande senza risposta”.

Sbarra e Nobis aggiungono che “su Napoli l’occupazione deve essere garantita anche attraverso un intervento più concreto da parte di azienda e del governo rispetto ad una vicenda non nuova ma ormai nota. Il tavolo ministeriale deve rimanere aperto con incontri anche settimanali per trovare una soluzione e dare speranza ai lavoratori. Nel sito di Carinaro aspettano risposte ancora 140 dipendenti a seguito della seconda reindustrializzazione siglata negli accordi 2015-2018. A questa partita di ping pong tra Governo e azienda non vogliamo più partecipare. Servono risposte urgenti per i lavoratori e le loro famiglie e per le esigenze produttive. E’ noto che il bianco è un settore la cui marginalità dei prodotti si sta sempre più abbassando, ma chiediamo allora all’azienda di sfidarci mantenere una posizione forte sul mercato. In Italia, Whirlpool ha il 19% della produzione, consequenziale sarebbe stata la volontà di restare a produrre nel nostro Paese. Coinvolgere le parti sociali e i lavoratori affinché possa essere confermata la produzione in Italia e sia data forza e innovazione a tutti e 7 gli stabilimenti. Deve essere chiarito il ruolo strategico da Invitalia, incaricata dal Governo ha sostenere la produzione Whirlpool in Campania. Il Governo e il presidente Conte devono intervenire in tempi brevi per chiudere positivamente questa vertenza e dare futuro occupazionale ai 350 dipendenti di Napoli e per rassicurare tutti i circa 5.000 dipendenti Whirlpool Italia”.

“Da domani mattina dobbiamo stare con i lavoratori, quello stabilimento non va fermato. Ma veramente devo commentare quello che ha detto La Morgia? E beh, non sei in grado di continuare a far produrre lo stabilimento di Napoli? Dopo 1 anno e mezzo vieni e ci prendi in giro? Allora Patuanelli devi prendersi le sue responsabilità. Whirlpool non se ne può andare. Altrimenti diventa la vergogna italiana”. Lo ha detto il leader della Uilm, Rocco Palombella, al tavolo su Whirlpool.

“Diamo indicazioni precise di quello che si vuole fare. Dove stanno i progetti di Invitalia? La Multinazionale aveva già deciso di andarsene. Altrimenti è aria fritta. Io non li prendo in giro i lavoratori. Una volta per tutti chiariamo cosa vogliamo fare”, ha aggiunto

“Alla data del 31 ottobre e mancano 10 giorni. Questa data era stata rappresentata da tutti come data conclusiva per trovare soluzioni a una dichiarazione di Whirlpool fatta più volte di cessare l’attività. Ora due sono le cose: o noi siamo in grado, tutti quanti, di dire a Whirlpool che siccome si è verificata una pandemia a 5 mesi di blocco che non ci hanno permesso di trovare un’alternativa e quindi diciamo a Whirlpool che non se ne può andare, altrimenti stiamo continuando a girare a vuoto. E’ vero che oggi lo sciopero è generale, ma oggi si parla della Whirlpool di Napoli e gli dobbiamo dire cosa succede domani dopodomani e il 31 di ottobre, altrimenti ci dobbiamo vergognare e chiedere scusa”, ha concluso. TN da ildiariodellavoro.it

Pulsante per tornare all'inizio