Volontariato: lo fanno (o lo hanno fatto) 2 toscani su 3, in 200mila si dicono pronti a cominciare

I toscani conoscono ed apprezzano il volontariato, lo fanno e sono disponibili a farlo. Questo e molto altro ci˜ che emerge dalla prima indagine demoscopica sulla popolazione toscana svolta da Sociometrica per conto di Cesvot: oggetto principale dellÕindagine capire cosa sanno e cosa pensano i toscani del volontariato e dei volontari.Ecco i dati pi importanti: oltre il 90% della popolazione conosce il volontariato; il 66% ne ha una conoscenza diretta, o perchŽ lÕha fatto personalmente (15,3 %) o perchŽ conosce personalmente persone che lo hanno fatto (51,1 %). Soltanto il 14% conosce il volontariato tramite i mezzi di informazione. La conoscenza del volontariato  perci˜ diretta e personale. Il dato ancora pi eclatante deriva per˜ dalla stima di quanti in Toscana nel corso della loro vita hanno fatto (o fanno tuttora) attivitˆ di volontariato: si tratta di ben 450mila persone.Inoltre, tra coloro che non hanno mai fatto volontariato, si stima che ben 200mila persone sarebbero disposte a farlo, circostanze di tempo e tipo di attivitˆ permettendo. In questo caso, a essere preferite non sarebbero le associazioni con grandi brand nazionali e internazionali, ma le associazioni locali, segno che la prossimitˆ e le relazioni personali siano gli elementi pi attrattivi e determinanti per sviluppare la disponibilitˆ verso il volontariato.Per Federico Gelli, presidente di Cesvot, ÒI dati che emergono ci parlano di una societˆ matura ed altruista, che pratica solidarietˆ e che rispetta e apprezza chi si dedica agli altri, allÕambiente ed ai beni comuni in genere. é una popolazione che ritiene giusto che i cittadini facciano la loro parte, insieme alle istituzioni pubbliche, per migliorare la qualitˆ della vita di tutti, in primis delle persone pi deboli. Insomma un patrimonio di valori, di pratiche e di disponibilitˆ che supera ogni pi rosea aspettativa. Ci piace pensare che questo ritratto indurrˆ ancora di pi la classe politica presente e futura ad avere cura del tessuto sociale di questa regione, la cui popolazione sembra conservare un dna altruistico e disponibile, tanto difficile a ricostruire quando viene a mancareÓ.ÒEmerge con grande chiarezza – aggiunge Antonio Preiti, direttore di Sociometrica, che ha condotto lÕindagine – lo spaccato di una societˆ con un altissimo senso civico che non delega il bene sociale allo Stato, ma se ne fa protagonista anche in prima persona. CՏ grande attenzione oltre che ai servizi destinati alle persone, anche a quelli relativi alla cultura e alla qualitˆ della vita collettiva. EÕ una societˆ viva e ad alta soggettivitˆ.ÓInoltre per il 74,2% delle persone intervistate le attivitˆ di welfare devono essere prevalentemente svolte dallo Stato, sebbene si consideri fondamentale lÕapporto dei cittadini, delle istituzioni, delle associazioni e delle imprese della societˆ civile. La disponibilitˆ complessiva a svolgere attivitˆ di volontariato registra risposte positive per il 96,5% delle persone intervistate, al di sopra della media nazionale del Rapporto Censis 2019 (64,1%). Questa percentuale si distingue in persone che si dichiarano totalmente disponibili a svolgere attivitˆ di volontariato (33,6%), occasionalmente (49%), in caso di eventi eccezionali (13,9).Anche lÕatteggiamento generale verso il bisogno  positivo per il 98,5% delle persone e si suddivide tra chi sostiene che si debba sempre aiutare (64,8%), chi sostiene che si debbano scegliere bene i destinatari (30,8%), aiutare solo chi si conosce (2,9%). Tra le categorie considerate pi ÒmeritorieÓ di ottenere lÕaiuto del volontariato: anziani non autonomi (49,1%), malati (35,1%) e disabili (34,8%).Per quanto riguarda il livello di conoscenza del volontariato ben il 74% della popolazione ritiene il volontariato come un fatto positivo e fondamentale per la societˆ. Altro dato rilevante  che la classe dÕetˆ pi favorevole al volontariato  quello pi impegnata sul lavoro, dai 30 ai 54 anni. Per il 74,8% delle persone i volontari Òfanno del bene agli altri e sono da ammirareÓÉ. Anche per quanto riguarda le organizzazioni non governative il 48,9% dei toscani sostiene che si tratta di associazioni che fanno il bene e che sono da ammirare.Migranti: Ong, per 37,3% toscani ‘vanno oltre le regole’ Indagine Sociometrica per Cesvot, ‘8,7% non condivide’Il 48,9% dei toscani ritiene che le Ong che operano nel Mediterraneo facciano il bene e sono da ammirare’, il 37,3% pensa che facciano “il bene, ma talvolta vanno oltre le regole”, l’8,7% ritiene che facciano “cose negative, che non condivido”. E’ quanto emerge dalla prima indagine demoscopica su cosa pensano i toscani del volontariato, realizzata da Sociometrica per Cesvot. Antonio Preiti, direttore di Sociometrica, ha spiegato che sul tema specifico della Ong “c’ divisione, non c’ un’unanimitˆ di opinione come c’ in generale sul volontariato: la maggioranza delle persone ritene che facciano un’opera meritevole, ma c’ una parte intorno al 30% che ritene che la loro opera sia meritevole, ma che non dovrebbero andare contro le leggi dello Stato. Quelli che dicono di essere contrari sono una minoranza”. (ANSA).”

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