Vittorio, storia di un nonno sui ponteggi fiorentini che non pu accedere all’Ape. Operai edili in piazza
La storia di Vittorio, ?nonno? sui ponteggi, 66enne operaio edile ai Grandi Uffizi di Firenze che non potr accedere all?Ape agevolata per via di paletti troppo stretti. ?A questa et lavorare in cantiere dura, per tanti anni ho dato tanto per non raccogliere nulla. Che potr fare adesso??.La Fillea Cgil oggi gioved 25 maggio a Roma alla manifestazione unitaria per allargare la platea dei beneficiari dell?anticipo pensionistico: ?I lavori non sono tutti uguali, basta con gli anziani sulle impalcature?Firenze, 25-5-2017 – Troppo stretta la platea degli operai edili che potranno accedere all?Ape agevolata, l?anticipo pensionistico disposto dal Governo per certe categorie di lavoratori, e quindi questa platea va allargata: una delle rivendicazioni della piattaforma unitaria della mobilitazione di Fillea Cgil, Filca Cisl Feneal Uil di oggi gioved 25 maggio (con manifestazioni a Bologna, Roma, Bari, Palermo, Cagliari e Roma: nella Capitale che andranno tantissimi sindacalisti e operai edili toscani). ?L?Ape agevolata per gli edili mette paletti enormi che consentiranno di accedere all?Ape agevolata a meno di 2mila lavoratori sui 23mila edili anziani. Per questo l?Ape agevolata, cos come , una presa in giro. I lavori non sono tutti uguali, basta coi nonni sui ponteggi?, ha detto Giulia Bartoli, segretaria generale di Fillea Cgil Toscana.E dalla Toscana, per la precisione tra San Giovanni Valdarno e Firenze, arriva una storia di un ?nonno?, Vittorio, che a 65 anni dovr ancora stare sulle impalcature perch non riesce ad accedere all?Ape agevolata (non raggiunge il criterio dei 36 anni di contributi). ?Di storie come quella di Vittorio ce ne sono tante nel fiorentino: solo per fare un esempio, due lavoratori ultra 60enni sono passati, per via dei rallentamenti dei lavori, dal cantiere fiorentino della Foster a uno in Serbia: non solo niente pensione, pure l?estero hanno dovuto accettare. Per questo oggi a Roma siamo in tanti da Firenze a manifestare, mentre prosegue la nostra campagna ?Noi ci prendiamo cura di Firenze? per valorizzare il lavoro edile?, ha spiegato Marco Benati (segretario generale Fillea Cgil Firenze).LA STORIA DI VITTORIO?A questa et stare in cantiere dura, gli acciacchi si fanno sentire. Si cammina molto, si sale sulle scale, ci si arrampica sui ponteggi. Nonostante questo, in tutti questi anni di attivit ho sempre fatto il mio dovere con dedizione e professionalit , ma purtroppo vedo che non servito a niente?. Vittorio Cesarano, 66 anni, origini napoletane, vive a San Giovanni Valdarno e da 10 anni lavora nel cantiere dei Grandi Uffizi a Firenze (in questo lasso di tempo ha cambiato due ditte). Ha appena scoperto che non rientra nei parametri per avere l?Ape agevolata: servono 36 anni di contributi, troppi anche per chi come fa lui l?operaio edile da una vita, tra lavoro saltuario, pause lavorative tra un cantiere e un altro o anche aziende che ti segnano in busta paga meno ore lavorate rispetto a quelle effettive (a lui capitato, e ha recuperato solo qualcosa). A 66 anni dunque non ancora tempo di dire addio alla spatola e al badile, altro che fare il baby sitter (ha tre nipotini, oltre a moglie e tre figlie) come molti suoi coetanei.Da febbraio Vittorio fermo (ai Grandi Uffizi tra gli operai non impiegati in questa fase del cantiere), e prende 800 euro di Naspi al mese con un affitto della casa a 500 euro mensili. ?Chi mi prender a lavorare a questa et ??, si chiede. Meglio rientrare in cantiere o la pensione? ?A questo punto non lo so, non so quale sia il male minore. Il cantiere dei Grandi Uffizi poi legato alle opere l, finite quelle finisce anche l?attivit della ditta. Quanto alla pensione? io ho una storia contributiva frastagliata, ho dato molto e raccolto nulla. Lavoro da quando ero molto giovane, prima dell?edile ho fatto anche l?operaio in fonderia, altro lavoro faticoso. Mi dispiace che l?Ape abbia paletti stringenti, temo che a questo punto avr – chiss quando – solo la pensione sociale, e pensare che ho lavorato tantissimo nella mia vita?. Nonostante tutto questo, Vittorio mantiene l?orgoglio per quello che ha fatto e che fa: ?Sono un operaio qualificato, con quattro attestati di competenza diversi. Fin dal primo giorno di lavoro ho sempre tenuto a fare le cose perbene, a regola d?arte. Se ho questa anzianit di servizio qualcosa sapr fare: senza contare che il cantiere dei Grandi Uffizi delicato, tutto il mondo ti guarda, non si pu e non si deve sbagliare nulla?. Bravura e longevit (di cui avrebbe fatto volentieri a meno, peraltro): ma non chiamatelo il ?Totti dei ponteggi?? ?Sono tifoso del Napoli e ne sono orgoglioso?, sorride Vittorio.