Operazione ‘Black Coop’: Sequestri antimafia a Livorno, Dda e GdF bloccano beni a 2 cooperatori

Sequestro antimafia per due amministratori di cooperative a Livorno da parte delle Fiamme gialle con il coordinamento della Dda di Firenze. In particolare, nell’operazione ‘Black Coop’ la GdF ha eseguito due misure di prevenzione patrimoniale (ex art. 20 del Codice Antimafia) concretizzate nel sequestro di beni e valori per 650 mila euro nei confronti di due imprenditori – un italiano e un albanese – a vario titolo coinvolti nella commissione di reati fiscali e fallimentari, contro il patrimonio e intestazioni fittizie di beni. Già arrestati il 10 maggio 2017, i due erano attivi in un sistema fraudolento di apertura e chiusura di cooperative impegnate nel facchinaggio e nella spedizione merci, con basi a Livorno e a Rosignano Marittimo, e sedi nelle province di Pisa, Roma, Caserta e Napoli, dove tra l’altro era stato indagato anche un commercialista di Torre del Greco (deceduto nel 2016). Il sistema consentiva di non versare allo Stato imposte e contributi e venne smantellato nel 2017 con indagini dirette dalla procura di Livorno. Queste attività di pg sono proseguite traendo spunto da segnalazioni di operazioni sospette con anomale movimentazioni di denaro e ora per l’albanese, 44 anni dimorante sulle colline di Montenero, e il cognato, italiano 53enne abitante a Rosignano Marittimo, qualificati come socialmente pericolosi, le indagini, estese ai familiari, hanno evidenziato un altissimo tenore di vita, con acquisti lussuosi e viaggi all’estero (Dubai e Maldive) per una spesa media di oltre 500.000 euro l’anno e constatando, quindi, la sussistenza di una considerevole sproporzione tra redditi dichiarati (60.000 euro l’anno) e patrimonio accumulato. Una discrepanza che per la GdF è ascrivibile al “drenaggio” di risorse finanziarie dalle cooperative. La procura di Firenze ha chiesto e ottenuto dalla sezione Misure di Prevenzione del tribunale i sequestri di una villetta a Montenero (Livorno), cinque auto ‘supercar’, preziosi, 10 orologi pregiati e disponibilità finanziarie in rapporti bancari per un valore complessivo di 650 mila euro.
Le indagini sono proseguite ai sensi del decreto legislativo 159/2011, il “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”. Adesso, disponendo i sequestri odierni, spiegano le Fiamme gialle, la pericolosità sociale dei due è stata valutata in relazione sia alle condanne già riportate per illeciti che vanno dal trasferimento fraudolento di valori ai delitti tributari, ai reati contro la persona e il patrimonio, sia ad altri giudizi in corso per bancarotta, e, riferisce la Gdf, per “uno stile di vita delinquenziale, ossia abitualmente dedito ai traffici delittuosi ovvero vivendo abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività illecite, ossia, nel caso di specie, la costituzione e la gestione di cooperative mediante un’associazione per delinquere ramificata e capace di raggirare il Fisco”. Nella precedente indagine, in particolare, era emerso che le cooperative di produzione di lavoro si succedevano nel corso del tempo, a partire dal 2011, in continuità temporale ma erano prive di effettive finalità mutualistiche ed erano sempre riconducibili ai principali indagati, i quali operavano in appalto per un corriere espresso, estraneo alla vicenda giudiziaria, puntualmente senza onorare i debiti tributari e previdenziali maturati verso l’Erario, modalità che consentiva di accumulare ingenti risorse economiche in modo illecito. (ANSA).
===========
Mafie: in prefettura Firenze riunione su beni confiscati Insediamento del nuovo Nucleo di supporto per la gestione
Il prefetto di Firenze Alessandra Guidi ha coordinato in data odierna la riunione di insediamento del Nucleo di Supporto, ricostituito, con una nuova composizione, presso la Prefettura di Firenze e che ha valenza fondamentale per la restituzione al circuito della legalità dei beni sottratti alle mafie. “Si tratta – si legge n una nota – di un tema strategico, soprattutto in un momento come questo in cui si deve dare sicurezza all’economia legale, provata dall’attuale crisi, in cui più alto è il rischio di infiltrazioni criminali”. Nell’incontro, viene reso noto, sono stati condivisi con i componenti del Nucleo – del quale fanno parte rappresentanti delle Forze di Polizia, dell’Autorità Giudiziaria, della Regione, degli enti territoriali, della Camera di Commercio e di altre istituzioni statali – percorsi di valorizzazione dei beni confiscati presenti nel territorio, sottratti alla criminalità, condividendo il forte valore di un’azione efficace e sinergica, anche nella direzione di iniziative volte ad accelerare il percorso di restituzione dei beni confiscati alla comunità, con il coinvolgimento di soggetti del Terzo Settore. Il prefetto Guidi ha preannunciato che sarà costituito quanto prima anche il Tavolo Provinciale Permanente sulle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata, secondo quanto previsto dall’art. 41 ter del Codice Antimafia. (ANSA).
========

Pulsante per tornare all'inizio