Visitano in nero in ospedale: sospesi medici coinvolti La decisione presa subito dall’Azienda sanitaria

Sono stati subito sospesi i dipendenti arrestati all’Ospedale Santo Stefano di Prato nell’ambito di un’inchiesta della procura. E’ quanto si legge in una nota dell’Azienda Usl Toscana centro, dove si spiega che la sospensione Š scattata appena arrivata la notifica da parte del gip. Nei confronti dei medesimi dipendenti Š stata anche attivata l’ulteriore procedura per la valutazione della responsabilit… disciplinare – si legge ancora nella nota -. L’Azienda Sanitaria ha, inoltre, inviato la comunicazione ai rispettivi Ordini dei medici e chirurghi di appartenenza, dei quattro dipendenti. Fin d’ora l’Azienda annuncia che si costituir… parte civile nel procedimento penale al fine di ottenere il risarcimento dei danni subiti sia patrimoniali che di lesione d’immagine. Il direttore generale Paolo Morello Marchese ha definito i comportamenti emersi nella vicenda inaccettabili e da isolare. Tali comportamenti sono gravissimi e indirettamente – ha proseguito – recano danno alle centinaia di operatori che ogni giorno lavorano con onest… nei nostri servizi e che mi sento di tutelare in tutti i modi. Morello ringrazia quindi gli inquirenti ai quali esprime la massima disponibilit… e collaborazione. (ANSA).Visitavano in nero in ospedale, 7 arresti a Prato 4 sono medici, 3 cittadini cinesi. Per altri 4 obbligo di firmaQuattro medici dipendenti dell’ospedale di Prato e tre cittadini cinesi sono stati arrestati dai carabinieri per i reati di peculato e truffa ai danni dello Stato. Secondo l’accusa i medici effettuavano visite in nero di cittadini cinesi, utilizzando le strutture dell’ospedale, con la mediazione di alcuni orientali. Le ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari sono state emesse dal gip di Prato, su richiesta della procura. Altre 4 persone sono state raggiunte dalla misura di obbligo di firma. I quattro medici in servizio nel reparto di ginecologia all’ospedale di Prato – tre uomini e una donna – arrestati assieme a tre cittadini cinesi sono i presunti protagonisti di un sistema (cos lo ha definito il giudice delle indagini preliminari) di visite in nero svolte durante l’orario di lavoro nei locali dell’ospedale. Ad altre quattro persone Š stata notificata la misura dell’obbligo di firma. Diciotto, al momento, le persone indagate. I capi d’accusa contestati, a vario titolo, sono di peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato. Secondo l’indagine svolta dai carabinieri del nucleo investigativo, coordinate dai sostituti procuratori Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli, le pazienti cinesi venivano inviate ai medici dai tre mediatori – due donne e un uomo – e pagavano una parcella che va dai 100 ai 150 agli stessi mediatori, che poi ne giravano una parte ai medici. Sostanzialmente saltavano la trafila della prenotazione al Cup, ma alle pazienti non viene contestato nulla, nella convinzione che non sapessero come funziona il sistema della prenotazione del sistema sanitario regionale toscano. L’Asl – come ha spiegato la procura – ha collaborato coi carabinieri, che hanno filmato i passaggi di denaro in contanti. Le indagini hanno preso il via nell’autunno dell’anno scorso, quando una giovane cinese si si era sentita male dopo aver ingerito pillole abortive. La ragazza aveva spiegato di essersi rivolta a una mediatrice che l’aveva accompagnata da un medico italiano, che a sua volta le avrebbe dato le pillole. Una perizia ha accertato che quei medicinali potevano provenire solo dal circuito ospedaliero: le intercettazioni telefoniche disposte hanno consentito di risalire ai medici implicati. (ANSA).

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