Violenza donne: oltre 54 mila hanno chiesto aiuto Studio Istat Cnr sui Centri e i Servizi antiviolenza in Italia

Sono state complessivamente 54.706 le donne che nel corso del 2017 hanno contattato almeno una volta un centroservizio antiviolenza, in media 172 per ciascun centroservizio. Nelle Regioni del Centro Italia si osserva un pi— elevato numero medio di donne che hanno contattato le strutture. Sono i dati dell’indagine Istat-Cnr sui Centri e i servizi antiviolenza in Italia. Sono state invece 32.632 (59,6%) le donne che, sempre nel 2017, hanno iniziato un percorso di uscita dalla violenza, in media 103 per ogni centroservizio sui 316 che hanno risposto al questionario. Le strutture del Nord hanno accolto, in media, 143 donne, quasi il doppio di quelli al Sud (58). Le donne che hanno iniziato per la prima volta, nel 2017, il percorso di uscita dalla violenza sono state 23.999, in media 76 a centroservizio, con un’affluenza pi— elevata nei centriservizi localizzati al Nord (107); molto pi— basso il numero medio (42) delle donne che hanno avuto accesso per la prima volta ai centriservizi del Sud. Le donne straniere che hanno iniziato un percorso di uscita dalla violenza sono risultate in totale 8.711, 28 in media nazionale per ogni servizio o centro antiviolenza. I centri aderenti ai requisiti dell’intesa Stato-Regioni hanno registrato una media di 31 straniere per centroservizio antiviolenza, mentre i centri non aderenti all’intesa ne hanno conteggiate 15. (ANSA).Violenza donne: da migliorare prestazioni a minori migrantiI centri antiviolenza si fanno carico delle vittime insieme ai servizi del territorio e alla rete territoriale. I risultati delle rilevazioni sulle prestazioni fornite dalle 338 strutture oggetto dell’indagine dell’Istat-Cnr sui centri e i servizi antiviolenza in Italia, hanno fatto emergere: un’ottima offerta di alcune prestazioni fondamentali, quali colloquio di accoglienza, orientamento e accompagnamento ad altri servizi presenti sul territorio, consulenza psicologica, consulenza legale, che sono presenti e offerte in pi— del 90% dei centriservizi antiviolenza; una buona offerta della prestazione accompagnamento all’inserimento lavorativoautonomia lavorativa (83,4%), soprattutto tra i servizi rilevati non aderenti all’intesa Stato-Regioni (96,5%), e della disponibilit… di alloggi sicuri come Case rifugio a indirizzo segreto e di primo livello, quindi della salvaguardia della sicurezza della donna che si rivolge ai centriservizi specializzati (82%), soprattutto tra i centri antiviolenza aderenti all’intesa Stato-Regioni (85,7%); una discreta diffusione di centriservizi specializzati che effettuano la valutazione del rischio (77,5%), dato che risulta inferiore per i Centri non aderenti all’intesa tra Stato e Regioni (63,5%); una discreta presenza (73,4%) di servizi specializzati che effettuano l’accompagnamento all’autonomia abitativa, prestazione meno diffusa tra i centri antiviolenza aderenti all’intesa Stato-Regioni (65,6%). E’ segnalata invece come un’area problematica quella dell’accoglienza in emergenza (o al pronto intervento) offerta dal 63,6% dei centriservizi specializzati presenti sul territorio italiano, caratterizzata da una rilevante eterogeneit… territoriale, dovuta alla minore presenza di centriservizi antiviolenza che offrono questo supporto nel Centro Italia rispetto al Nord e al Sud. Infine Š problematica l’area di offerta di prestazioni rivolte a minori e a donne migranti in cui i centriservizi specializzati che forniscono prestazioni rivolte a questo target di destinatarie si attestano tra il 60% e il 65%. Le attivit… di supporto ai figli minorenni vittime di violenza assistita risultano meno diffuse tra i centri antiviolenza aderenti all’intesa Stato-Regioni (50%), cos come quelle di sostegno alla genitorialit… (62,5%) e di mediazione linguistica-culturale (49%). (ANSA).

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