Violenza donne: Iss,in 2 anni oltre 16mila in Pronto Soccorso Panchina rossa in istituto

Una panchina rossa come simbolo “di presenza viva di un posto lasciato vuoto”, un’installazione permanente in un angolo dei giardini dell’Iss, Istituto Superiore di Sanità, per ricordare che “siamo tutti chiamati a rompere il silenzio in cui sono strette le donne vittime di violenza”. E’ questo il messaggio dell’Istituto Superiore di Sanità in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che ricorre oggi. L’Iss ha realizzato un video di sensibilizzazione sul tema: ricorda che si stima come una donna su tre ogni anno subisca una violenza, tra il 2017 e il 2019 sono state 16.140 le donne in Pronto Soccorso con una diagnosi di violenza e con i corsi Fad siano stati formati 850 professionisti della salute. “La panchina rossa che installiamo oggi nei giardini dell’Iss – spiega Andrea Piccioli, direttore generale dell’Istituto – ci ricorda che tutti siamo chiamati a spezzare il cerchio della solitudine e del silenzio: di fronte a un atto di violenza dobbiamo indignarci, dove cessa l’indignazione nasce il delitto dell’indifferenza”. Ottantanove donne ogni giorno solo nel nostro Paese sono vittime di atti persecutori e aggressioni e 109 uccise solo nell’ultimo anno. “In questo istituto ci sono oltre 1300 donne – sottolinea ancora Piccioli – ed è a loro che oggi in particolare voglio esprimere il mio ringraziamento e il riconoscimento di tanta parte dei risultati raggiunti”. L’iniziativa della panchina nasce su proposta del CUG ISS (Comitato Unico di Garanzia). Il CUG ha anche attivato uno sportello di ascolto dedicato alle donne lavoratrici dell’Iss. l’Istituto ricorda inoltre i contatti utili per le vittime di violenza. Il numero Rosa 1522 gratuito antiviolenza e anti stalking e l’app 1522 per smartphone, disponibile su IOS e Android; l’app You Pol :realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, è stata estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche; ma anche i Centri Antiviolenza e i Pronto Soccorso, soprattutto se si ha bisogno di cure mediche immediate. (ANSA).

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