Violenza donne: 20.015 vittime ospiti centri D.i.Re nel 2020,-2% Sono 13.390 quelle accolte la prima volta

Sono state accolte complessivamente 20.015 donne nel 2020 nei centri antiviolenza della Rete D.i.Re con un lieve decremento, rispetto al 2019, di 417 contatti, pari al 2%. dovuto all’emergenza Covid. Tra le 20.015 donne 13.390 sono quelle che si sono rivolte per la prima volta ai centri e in questo caso rispetto al 2019 si registra un calo di 1.041 nuovi contatti, pari al 7,2%. E’ la prima volta che nei centri si registra una tale diminuzione, anche se le violenze sono aumentate. Soprattutto durante il periodo di restrizioni dovute alla pandemia, in particolare nei mesi di marzo, aprile e novembre nel 2020, “la coabitazione giorno e notte con il violento, l’aumento dello stress e l’oggettiva difficoltà per le donne di rivolgersi ai servizi dedicati per chiedere aiuto, hanno portato a un aumento drammatico delle violenze”. Nonostante i centri D.i.Re abbiano promosso, campagne di comunicazione sui principali social, offrendo modalità e strumenti per chiedere aiuto e sottrarsi al controllo dei maltrattanti, nei periodi di lockdown si è registrato un calo dei nuovi contatti a fronte di un aumento di donne che avevano già contattato i centri. Il calo registrato nei contatti totali delle donne accolte, viene spiegato da D.i.Re, è da attribuire, pertanto, alla diminuzione dei nuovi contatti. L’associazione può contare su 109 centri antiviolenza distribuiti su tutto il territorio nazionale, fatta eccezione per la Val d’Aosta e il Molise, in maniera non omogenea: nell’area del nord si trovano quasi la metà dei centri (51 pari al 48%), in quella del centro 25 centri (pari al 23%) e tra sud (20) e isole (10) si arriva a 30 centri (pari al 28%). Più di un 1/3 dei centri si trova nelle sole regioni dell’Emilia Romagna, della Toscana e della Lombardia. I 106 centri partecipanti all’indagine 2020 gestiscono 146 sportelli antiviolenza sul territorio. (ANSA).

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