Il progetto ‘Donne in guardia’ si estende a tutta la citt di Firenze: l’iniziativa sulla difesa personale femminile – partita dal Quartiere 4, da un’idea di Barbara Felleca (presidentessa della Commissione Sport del Quartiere 4) e presentata a Palazzo Vecchio – allarga il raggio d’azione attraverso seminari che coinvolgono anche aziende e scuole (per un totale di nove appuntamenti, di cui tre aperti a tutti). Tra gli organizzatori il presidente del Combat Lab di Firenze, Paolo Morelli, in collaborazione con la sua allieva, la campionessa della kickboxing mondiale Gloria Peritore. Non si tratta solo di autodifesa – ha precisato l’assessore allo sport del Comune di Firenze Andrea Vannucci -. Questo progetto lascer un segno positivo nella vita della nostra citt , perch punta a rafforzare la sicurezza nei propri mezzi. Durante i corsi, oltre a poter apprendere tecniche di arti marziali e di sport da combattimento, viene insegnato come prendersi cura del proprio corpo, mantenendosi in forma perch, stato spiegato, una persona allenata ha pi possibilit di difendersi o riuscire a scappare in caso di aggressione. Hanno aderito a ‘Donne in guardia’ aziende come Bhge-Nuovo Pignone, Telecom, Sol ma anche scuole fiorentine come il Buon Talenti e l’Elsa Morante. La prima data utile, aperta a tutti, il 10 novembre (al Palazzetto Filarete).(ANSA).Violenza genere: Nardella, obiettivo coinvolgere 1.000 donneL’obiettivo del progetto ‘Donne in guardia’ arrivare a 1.000 donne coinvolte nei prossimi sei mesi. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, durante la presentazione a Palazzo Vecchio del progetto che consiste in vari seminari sulla difesa personale femminile e che, per la prima volta, si estende non solo al Quartiere 4 ma a tutta la citt . Secondo Nardella necessario porre massima attenzione anche all’aspetto psicologico, le donne hanno bisogno di sentirsi sicure. La replica del progetto su tutta la citt ci rende orgogliosi, troppo spesso si parla della sicurezza in modo banale: la questione della violenza contro le donne molto complessa, chiama in causa la nostra societ civile, le famiglie, la scuola e la comunit . Per aggredire il problema tutti i soggetti devono attivarsi. Con questo progetto Firenze ancora una volta prova a sperimentare strade nuove, a essere combattiva. Il sindaco ha ricordato il caso di Michela Noli – la donna uccisa dall’ex marito all’Isolotto – affermando che bello che il progetto sia nato nel suo quartiere.(ANSA).
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