Vigili idraulici in sciopero, presidio a Firenze davanti alla Regione (fotogallery)

RSU, CGIL, CISL, UIL, COBAS, USB Regione Toscana: oggi sciopero del personale del presidio territoriale idraulico e servizio di vigilanza e di piena, con contestuale presidio di protesta di fronte alla sede della Regione, in piazza Duomo a Firenze

Lo scorso 19 gennaio si è svolto in Prefettura l’incontro di conciliazione e raffreddamento previsto dalla normativa sul diritto di sciopero in relazione allo stato di agitazione del personale addetto alle funzioni di presidio territoriale idraulico, servizio di vigilanza e di piena, pronto intervento, polizia idraulica e polizia delle acque.

Lo stato di agitazione era stato proclamato unitariamente il 5 gennaio dalla RSU e da CGIL, CISL, UIL, COBAS, USB per l’assenza di risposte soddisfacenti da parte dell’Amministrazione sui temi dell’organizzazione del servizio, delle responsabilità ad esso connesse, della sicurezza sul lavoro, dei ruoli, compiti e funzioni attribuiti agli addetti e degli istituti contrattuali in cui inquadrarli.

L’incontro ha avuto esito negativo, perché, ancora una volta, non c’era stata da parte dell’Amministrazione alcuna proposta chiara ed organica, formulata su basi certe e descrittiva di un modello organizzativo completo, rispondente alla disciplina contrattuale e alla normativa in materia.

Ad oltre un mese da tale incontro, nonostante la disponibilità assicurata dalla RSU e dalle OO.SS. a mantenere aperto il dialogo, l’Amministrazione non ha fornito alcuna proposta o soluzione alle legittime istanze dei lavoratori che avevano portato alla dichiarazione dello stato di agitazione.

Di conseguenza, oggi ha scioperato il personale di Regione Toscana addetto alle funzioni di “Presidio territoriale idraulico, servizio di vigilanza e di piena, pronto intervento, polizia idraulica e polizia delle acque”, con presidio di protesta di fronte alla sede della Regione, in piazza Duomo a Firenze, insieme a Rsu e sindacati.

I lavoratori comunicano inoltre l’indisponibilità a svolgere qualsiasi prestazione richiesta fuori dall’orario di lavoro e fuori dal servizio di reperibilità già programmato e nei limiti contrattuali, a partire dal 10 marzo e per i successivi 30 giorni.

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