Vigilanza, lavoratori “precettati” nel giorno dello sciopero. La denuncia di Filcams Cgil Firenze

Vigilanza privata, negli ospedali fiorentini lavoratori “precettati” nel giorno dello sciopero nazionale per il rinnovo del Contratto: la denuncia della Filcams Cgil Firenze che parla di atto “inaccettabile” e pensa a procedere per comportamento antisindacale
Poiché impiegato nei servizi essenziali, considerati funzionali “ai diritti costituzionalmente tutelati alla vita, alla salute, alla libertà e alla sicurezza delle persone”, sei tenuto “ad assicurare la prestazione lavorativa”: con queste parole si conclude la lettera di Coopservice, ditta che lavora in appalto alla vigilanza negli ospedali dell’Asl Toscana Centro, inviata oggi a tanti suoi lavoratori, nel giorno dello sciopero indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil nel settore della vigilanza privata e servizi fiduciari (un’agitazione che rivendica il rinnovo del Contratto nazionale scaduto da cinque anni). “E’ inaccettabile, siamo di fronte a una sostanziale precettazione, così si mina il diritto allo sciopero. Siamo pronti a procedere contro l’azienda per comportamento antisindacale, nel frattempo invitiamo i lavoratori a scioperare”, dice Giuseppe Martelli di Filcams Cgil Firenze.

Vigilanza privata e addetti alla sicurezza in sciopero, boom di adesioni
La categoria in protesta per il contratto: mobilitazione riuscita nonostante il pressing delle Prefetture
Massiccia adesione, quella registrata allo sciopero della vigilanza privata e degli addetti alla sicurezza di oggi (24 dicembre, ndr): tantissimi lavoratori e lavoratrici del settore hanno risposto positivamente allo sciopero proclamato dai sindacati di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per un rinnovo contrattuale atteso ormai da ben 5 lunghissimi anni.
In ogni angolo d’Italia lavoratori e lavoratrici del settore hanno fatto sentire la loro voce nonostante le forti pressioni arrivate da parte di alcune Prefetture italiane, anche in spregio alle norme del settore che consentono legittimamente ai lavoratori di esprimere il loro dissenso attraverso lo sciopero.
“Non ci hanno fermati – commentano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – e noi non abbiamo intenzione di allentare la presa. Lo dobbiamo a chi ha lavorato ogni giorno dall’inizio della pandemia senza tirarsi mai indietro: lavoratori che trovate davanti ai supermercati, alle banche, agli ospedali e alle strutture Covid, che presidiano la nostra sicurezza e lo fanno spesso in condizioni di estrema precarietà e senza nessun riconoscimento”.
La protesta è solo una delle azioni che intendono mettere in campo i sindacati, pronti a sollecitare nuovamente la convocazione, attesa, e a più riprese chiesta, da parte delle ministre Nunzia Catalfo e Luciana Lamorgese, chiamate in causa insieme al premier Giuseppe Conte da una lettera in cui si manifesta tutta la gravità di una situazione giunta ormai oltre al limite.
“Rinnoviamo l’appello alle ministre Catalfo e Lamorgese per un rapido e risolutivo intervento – concludono i sindacati – perché questa situazione di incertezza, sfruttamento e umiliazione che colpisce oltre 100.000 lavoratori in Italia è gravissima, oltre ad essere umanamente inaccettabile”.

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