La crisi del turismo cittadino soprattutto crisi della ricettivit di una citt con pochi alberghi e troppe case sfitte. Finalmente una parte dell?imprenditoria e il sindacato aprono gli occhi su una situazione che ‘La Nazione’ denuncia da anni.Vincenzo Lardinelli, presidente dei balneari Fiba-Confesercenti, chiaro: Sulla ricettivit le rilevazioni statistiche vengono commissionate da chi coinvolto direttamente nella promozione e tentano di definire l?andamento della stagione turistica fondandosi principalmente sulle presenze alberghiere che hanno rappresentato per i decenni passati una parte decisamente minoritaria della ricettivit locale, storicamente basata sulle case in affitto. Cos con una certa creativit analitica di parte si riesce a definire un andamento positivo quello che descrive un aumento della ricettivit minore, quella alberghiera, del 3-5%, sottacendo un calo reale ma non evidenziabile statisticamente di quella maggiore, nelle case in affitto, del 20-30% annuo. Questo avvenuto negli ultimi tempi e nell?estate 2008, stagione che ha visto la riduzione della ricettivit nelle case in affitto ai minimi termini. Va aggiunto che negli ultimi anni il Centro studi turistici aveva stimato perdite di presenze nelle seconde case del 40% annuo.Lardinelli sottolinea che Viareggio assiste inerte all?affondamento del suo Titanic mentre la concorrenza italiana e internazionale adegua velocemente la propria offerta alle nuove esigenze del mercato. Intanto noi perdiamo ogni giorno terreno. Il nostro turismo sconta anche le colpe delle amministrazioni degli ultimi 30 anni. Si passati da un ostracismo nei confronti delle categorie commerciali e turistiche ad un lasciar fare buonista, con opere pubbliche non funzionali alla principale vocazione del teritorio o ad appannaggio delle attivit e dei poteri economici pi vicini alle logiche industrialiste di destra e di sinistra.I partiti – aggiunge Lardinelli – confinati ultimamente ai margini dallo strapotere politico di un uomo solo (Marco Marcucci, Ndr) sembrano ora volersi riprendere con interessi da usurai lo spazio perduto ed immediatamente dopo il risultato elettorale hanno imposto i propri presdi nei luoghi a cui sarebbe deputato il rilancio, senza preoccuparsi minimamente della loro competenza. Questa situazione, assieme all?indecisionismo che per ora governa, sar un ulteriore freno, e se non vi si porr rimedio tempestivamente creer maggiori scompensi e nuove detonazioni. Anche perch la promessa di rappresentativit per le categorie economiche finora rimasta lettera morta.E, a sorpresa, il segretario Cgil Andrea Antonioli non sembra lontano dall?imprenditore Lardinelli: Mi preoccupano le prospettive di acquisto di un sacco di strutture senza capire dove si prendono i soldi, non vorrei che si pensasse di recuperarli vendendo il porto. Manca, ed centrale, il progetto sul congressuale. Capisco che non facile, dopo il fallimento dell?ipotesi Rimini difficile costruirne un?altra. Per questo il primo problerma del rilancio del turismo. Inutile ragionare di destagionalizzazione se abbiamo un sistema che dai bagni agli alberghi vede l?apertura massima di 3 mesi e mezzo all?anno.A Viareggio – continua Antonioli – bisogna dotarci di nuovi posti letto di qualit , e bisogna riqualificare le vecchie strutture alberghiere sapendo che tante seconde case sono state comprate per speculazione e i proprietari non hanno interesse ad affittarle a settimana per rilanciare il turismo. Ci vogliono investimenti consistenti, che non possono essere supportati da una stagione che dura tre mesi. Certo, l?acquario e altre iniziative possono essere utili, ma uno non viene a Viareggio una settimana per vedere un acquario.DA LA NAZIONE
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